Emergenza incendi, rabbia dei movimenti civici: “si fermi la desertificazione del parco degli Iblei”

 Emergenza incendi, rabbia dei movimenti civici: “si fermi la desertificazione del parco degli Iblei”

Noto Antica, la riserva di Vendicari, la Riserva Naturale Orientata Cavagrande del Cassibile, Grotta Palombara, Valle dell’ Anapo e Pantalica: in dieci giorni di incendi continui sono andati in fumo oltre 300 ettari di vegetazione e natura del siracusano. “Roghi persistenti e devastanti stanno distruggendo ettari di boschi e di macchia mediterranea dove insiste un immenso patrimonio paesaggistico, storico-etnoantropologico (muri a secco, niviere, mulini ad acqua, antiche masserie, palmenti, frantoi, abbeveratoi, concerie, edicole votive e regie trazzere), naturalistico (sorgenti d’acqua, cave, grotte, boschi e sentieri) scrigno di una delle più grandi biodiversità d’Europa”, raccontano con amarezza i portavoce del Mai, il Movimento Antincendio Ibleo nato nel 2020 dalla fusione di diversi associazioni e comitati.
L’emergenza continua richiede delle risposte istituzionali ferme. E il Mai le elenca in maniera nitida: “deve essere istituito il Parco Nazionale degli Iblei, a gestione pubblica, per avere un maggior controllo del territorio, così come avviene negli altri parchi nazionali dove gli incendi sono molto limitati”. Deve poi divenire obbligatoria l’applicazione della legge nazionale 353 del 2000 della mappatura catastale dei terreni bruciati, “per la quale per 10 anni vi è il divieto di caccia, pascolo e di nuove edificazioni” su terreni colpiti da incendio; il Mai chiede anche la contestazione dell’ecoreato – previsto nel codice penale – di disastro ambientale.
Per il Movimento Antincendio Ibleo, inoltre, “il servizio di spegnimento tramite aerei o elicotteri” deve passare alla gestione regionale o statale. Sono state raccolte su change.org oltre 7.900 firme. Un’altra mano d’aiuto può arrivare da recenti tecnologie, come il Fire-Sat, cioè il rilevamento satellitare di temperatura e aridità o di innesco di incendi.
“Il mondo ci invidia luoghi quali Cava Grande, Vendicari, Pantalica. Indigniamoci, ribelliamoci, fermiamo la desertificazione!”, ribadiscono Paolo Pantano e Sophie Branciforte dopo l’escalation di incendi che ha flagellato la provincia di Siracusa.

 

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