Fotovoltaico, diverremo una distesa di pannelli? “Tavolo tecnico per regole certe”

 Fotovoltaico, diverremo una distesa di pannelli? “Tavolo tecnico per regole certe”

I progetti di impianti fotovoltaici da realizzare su terreni agricoli in provincia di Siracusa fanno discutere. Dal grande impianto presentato della Lindo srl tra Canicattini e Siracusa per arrivare a quello tra Noto e Pachino, sono polemiche e ricorsi.
Una proposta che possa mettere ordine sul tema è partita proprio da Noto, durante un incontro dedicato al tema ed a cui hanno partecipato il sindaco, Corrado Figura, il parlamentare Filippo Scerra (M5s) ed il deputato regionale Carlo Gilistro (M5s) insieme ai rappresentanti dei Comuni di Rosolini e Pachino e varie associazioni che si occupano di salvaguardia e promozione del territorio, tra cui Italia Nostra e La rete dei comitati siciliani.
L’idea è quella di un tavolo permanente, “per coniugare le esigenze di efficienza energetica e la tutela e valorizzazione del patrimonio agricolo, paesaggistico, culturale ed enogastronomico”. Una sorta di camere di compensazione di esigenze diverse ma degne di tutela, per evitare che la poca redditività delle campagne spinga i proprietari a cedere tutto e – a fronte della richiesta attuale – trasformare il territorio in una distesa di pannelli.
“Ribadisco che l’amministrazione è sempre aperta al dialogo e al confronto. Siamo favorevoli all’energia alternativa e rinnovabile nelle aree che non hanno vincoli paesaggistici e archeologici, perché siamo favorevoli alla tutela del paesaggio e allo sviluppo ecosostenibile”, ha detto il sindaco di Noto, Corrado Figura, intervenuto all’incontro alla Loggia. Il primo cittadino netino spiega poi a proposito dell’impianto previsto a ridosso della riserva di Vendicari: “Sul fotovoltaico nel Val di Noto, il comune di Noto ha revocato il ricorso al Tar perché ha ricevuto le autorizzazioni della soprintendenza paesaggistica e archeologica e l’impianto non rientra né nella riserva né nella zona pre-riserva. Ci sono anche le autorizzazioni della Regione e del comitato Tecnico Scientifico della Regione siciliana”. Figura ha ribadito che “si tratta di un intervento in cui sono presenti mitigazioni. Non è un intervento su 200 ettari ma su 10. E abbiamo fatto inserire nel progetto la presenza, attorno all’impianto, di una serie di alberi che rendano sostenibile l’impatto con il paesaggio e di vasche di raccolta a cui potranno attingere gli agricoltori delle aziende limitrofe e possano essere utilizzati per contrastare gli incendi, oltre al rifacimento della strada Maccari, la vecchia strada del vino”.
Il Consorzio di Tutela Val di Noto ha però sottolineato la carenza di dialogo intercorso nell’ultimo periodo con le istituzioni locali. “Ho saputo casualmente della nuova posizione dell’amministrazione di Noto in merito al ricorso al Tar”, ha detto il presidente, Nino Di Marco. “Ognuno deve fare la propria parte. Tutti vogliamo tutelare il nostro territorio. Noi non siamo contrari al fotovoltaico, quasi tutte le aziende della zona interessata li possiedono. Ma non dobbiamo commettere errori che possano compromettere il valore del nostro territorio e del nostro lavoro”, il suo monito.
Gli fa eco la vicepresidente della Strada del Vino, Luigia Sergio, che punta il dito su un’assenza di strategia. Strategia “necessaria per trovare un piano comune che possa durare nel tempo. Bisogna agire con lungimiranza – continua – e pensare ad un’azione che possa andare bene anche fra 20 anni”.
“I terreni agricoli, purtroppo poco redditizi, rischiano di essere abbandonati una volta per tutte, perdendo così quella risorsa che da sempre è l’agricoltura per la Sicilia. Ecco perché proporremo alla Regione ed al governo nazionale l’adozione di regole chiare come, ad esempio, l’indicazione ferma della porzione massima di terreno agrario coltivabile e/o coltivato sulla quale è consentita la realizzazione di impianti fotovoltaici o solari. Riteniamo, come M5S, che non debba essere superiore al 10% della dimensione del lotto e in ogni caso per una superficie totale non superiore ad un ettaro”, la posizione di Scerra e Gilistro. “Prima di trasformare i terreni agricoli o le aree naturalistiche in distese di pannelli fotovoltaici – proseguono – pensiamo alle comunità energetiche, ai tetti delle nostre città ed alle zone già industrializzate. Chiederemo l’apertura di un tavolo tecnico per la corretta gestione dei progetti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, evitando il far west attuale. Oggi siamo nelle condizioni di gettare le premesse per consegnare alle prossime generazioni una Sicilia green ed energeticamente efficiente”.
Anche Frankie Terranova, direttore della Strada del vino e dei sapori del Val di Noto, mostra entusiasmo in merito alla proposta di un tavolo permanente: “In questo modo potremo lavorare con costanza sul tema e monitorare la situazione. E soprattutto mantenere un dialogo costante con la Regione siciliana, che in questa vicenda non ci ha mai ascoltato. Da parte nostra c’è la disponibilità a trovare soluzioni condivise”.

 

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