Giulia, siracusana a Milano: "sono rimasta nella zona rossa per riguardo dei miei cari"

 Giulia, siracusana a Milano: "sono rimasta nella zona rossa per riguardo dei miei cari"

Giulia è una siracusana di 26 anni che lavora a Milano. A differenza di molti suoi corregionali, nelle ore del caos e della fuga, ha deciso di non lasciare Milano per tornare da mamma e papà. E’ rimasta nella Lombardia delle regole stringenti “per riguardo dei miei cari”, racconta al telefono.
Da brava social media manager, ha deciso di raccontare su Facebook la mia esperienza, creando una pagina ad hoc. Ed ha dato vita ad un racconto giornaliero, “per far sentire tutti più vicino, sopratutto i genitori che stanno vivendo con grande angoscia la lontananza dei propri figli da casa”. Dalla zona rossa lombarda alla sua Siracusa.
La pagina creata da Giulia si chiama CapidWriter. “Resto in zona rossa. Sia chiaro, questo non è un atto di eroismo, ma solo quello che la mia coscienza mi ha suggerito di fare in questo momento”.
“Non posso non negare che ieri quella bozza di decreto è stata un gran bel colpo. Un gran bel colpo perché anche se sei consapevole della scelta che hai fatto di vivere a km di distanza dalla tua terra, avere privata la libertà di prendere un aereo e correre ad abbracciare i tuoi cari è un qualcosa di veramente poco piacevole. Ti senti in gabbia. È così che il panico e la paura ti sovrastano. È così che si saranno sentiti coloro che sono saltati sul primo, mezzo disponibile, e sono tornati giù. Non è una giustificazione, ma solo un comprendere una situazione che allarma e destabilizza e che ti vede ridurre a zero la tua normalità e i tuoi progetti. Io che in queste ultime settimane sono stata combattuta tra il mio cuore che mi diceva Famiglia e la mia testa che mi diceva Rimani, ho scelto che l’unica cosa giusta da fare era rimanere. Sono rimasta qui, a casa. Perché in fondo Milano, anche se mi fa essere lontana dalla mia famiglia, è casa mia. È il posto in cui ho scelto di costruire, provare, fallire e realizzare e in fin dei conti per quanto ti opponi non puoi far altro che prenderne atto. E oggi il primo giorno in una Lombardia zona rossa l’ho trascorso tra cibo e qualche messaggio, tra una partita alla playstation e risposta a qualche chiamata. Io questo giorno l’ho trascorso sospirando e sorridendo e pensando che l’unica arma di cui ci si può armare è la pazienza. Io non so come saranno i prossimi giorni, ma so che oggi ho deciso di rimanere e di fare uscire qualcosa di buono in una situazione che non ha niente di buono”.

 

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