I lavoratori di Siracusa Risorse "occupano" la ex Provincia Regionale: "siamo esasperati"

 I lavoratori di Siracusa Risorse "occupano" la ex Provincia Regionale: "siamo esasperati"

Mentre la ex Provincia Regionale attende per il dissesto già dichiarato, i lavoratori di Siracusa Risorse hanno occupato questa mattina la sala degli stemmi del palazzo di via Roma. Esasperati dal mancato pagamento dei 4 stipendi e in assenza di prospettive per la firma del contratto per l’anno 2018 hanno deciso di dare vita a questa forma di protesta.
A garantire l’ordine pubblico è stata la Digos che ha riportato la tranquillità e convocato i sindacati del terziario Filcams, Fisascat e Ugl. In un breve incontro con la commissaria Carmela Floreno hanno illustrato i disagi di 87 famiglie oramai nella più cupa disperazione per l’assenza di retribuzione da gennaio 2018. E non hanno nascosto la delusione per il mancato perfezionamento del contratto di servizio.
La commissaria Floreno ha accettato di far firmare il contratto relativamente al periodo gennaio/aprile 2018, permettendo quindi il pagamento immediato di fatture per 1 ml di euro e consentire quindi il pagamento degli stipendi arretrati ai lavoratori.
La settimana prossima nuovo vertice per trovare un intesa che consenta alla partecipata di avere il contratto per l’intero anno.
“No a clausole vessatorie o che possano mettere a rischio il futuro di Siracusa Risorse”, la linea guida illustrata da Stefano Gugliotta (Filcams Cgil). “La funzione che svolge la partecipata è essenziale per i servizi di pubblica utilità che il Libero Consorzio deve garantire alla popolazione e quindi deve essere consequenziale nel contratto che si deve andare a stipulare. Non di meno, va respinta al mittente qualsiasi ipotesi di frazionamento della società in house che troverebbe la netta opposizione delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori della partecipata. E’ vero invece, che il Libero Consorzio dovrebbe valorizzare le professionalità presenti ed ampliare servizi a valore aggiunto come la Tosap, che potrebbe costituire una entrata certa rispetto agli stanziamenti previsti dalla finanziaria regionale che non possono coprire le spese per il personale del Libero Consorzio e della partecipata. Rispetto alla proclamazione del default ed al conseguente accantonamento del fatturato 2017 della partecipata, abbiamo prontezza che esiste giurisprudenza che esclude dal default le partecipate pubbliche, e quindi riteniamo che qualsiasi ipotesi di ridimensionamento del capitale sociale della partecipata con il conseguente declassamento da società per azioni a società a responsabilità limitata, non può trovare nessuna giustificazione”.

 

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