Ias: “Ore contate per le aziende della zona industriale”? In una relazione la risposta

 Ias: “Ore contate per le aziende della zona industriale”? In una relazione la risposta

Un allarme serio quello che, a partire dalla vicenda giudiziaria che sta riguardando il depuratore consortile Ias, viene lanciato dal deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Giorgio Pasqua.

A destare preoccupazione è una nota del 7 luglio scorso, con cui il curatore chiede alle imprese industriali di presentare una relazione dettagliata, per sapere per quanti giorni sono ancora nelle condizioni di operare senza confluire reflui nell’impianto Ias.

“Mi sembra chiaro- spiega Pasqua- che questa domanda equivale a: “quanti giorni potete andare avanti prima di chiudere?”.

Indice puntato contro la Regione, proprietario della struttura e che dovrebbe, pertanto, sostenere i costi degli investimenti necessari perché il depuratore possa gestire, non solo i reflui di Priolo e Melilli,ma anche quelli di tutta la zona industriale. Eppure dal 2014, secondo quanto sostiene la Procura, non è più stata rinnovata l’Aia, autorizzazione integrata ambientale.

“Il rischio è enorme- prosegue Pasqua- ed è quello del blocco totale della attività della zona industriale. Un pericolo da scongiurare, senza perdere più un attimo di tempo”.

Pasqua ricorda che l’impianto “è stato considerato capace di depurare reflui per 600 metri cubi l’ora. In questo momento ne arrivano dai i 2500 e i 4 mila dalla zona industriale. Tutto cio’ che entra, quindi, secondo la Procura, non viene correttamente depurato. Non è un caso se i sequestri operati ammontano complessivamente a 28 milioni di euro, la cifra individuata come quella da spendere  perché l’impianto possa depurare bene i reflui provenienti dalla zona industriale”.

Che servisse questa somma “era noto dal 2017. La Regione Siciliana, con l’assessorato regionale alle Attività Produttive avrebbe dovuto investirli, avendo, da ente proprietario, tale responsabilità”.

Le idee sul futuro della zona industriale dovrebbero risultare più chiare il prossimo 19 luglio, quando le azienda e tutti gli attori della vicenda si ritroveranno intorno ad un tavolo per fare il punto della situazione.

“Paradossale- conclude Pasqua- se proprio la Regione, padrona di casa, che deve mettere i soldi, non dovesse essere presente all’incontro”.

 

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