Igiene urbana, servizi a rallenty: che sta succedendo a Siracusa?

 Igiene urbana, servizi a rallenty: che sta succedendo a Siracusa?

Che sta succedendo al servizio di igiene urbana? È la domanda che si pongono in tanti a Siracusa, tra utenti diretti e semplici cittadini. C’è una tendenza che, ormai da qualche settimana, non passa inosservato: un rallentamento generale sui servizi ed una percezione sempre più diffusa di calo nella qualità delle attività legate alla gestione dei rifiuti.
Le segnalazioni giunte in redazione si contano ormai a centinaia. C’è chi lamenta tempi biblici per il ritiro degli sfalci (chi prenota oggi riceve disponibilità per ottobre), chi attende invano il ritiro programmato degli ingombranti, chi nota la quasi assenza dei consueti riassetti stradali e del diserbo urbano. Ma il dettaglio che più fa discutere, in questi giorni di inizio estate, è il mancato avvio del porta a porta notturno nelle zone balneari, un servizio che negli anni scorsi veniva attivato con puntualità.
“È vero che d’estate si produce più spazzatura”, commentano alcuni residenti, “ma questo da solo non basta a spiegare la situazione”.
Da Palazzo Vermexio e dall’assessorato all’Igiene Urbana, trapela il solito ottimismo. Con una situazione definita sotto controllo e rapporti con Tekra – la società che gestisce il servizio – ufficialmente sempre positivi e di collaborazione. Trovare una nota diramata dall’ufficio stampa del Comune di Siracusa e relativa a qualche informazione sul servizio di igiene urbana, è ricerca che spinge indietro nel tempo.
Fonti informali ma vicine all’azienda, lasciano intendere che il quadro potrebbe essere diverso da quello di facciata. Non si esclude, infatti, che dietro le quinte siano emerse tensioni sulla gestione delle priorità, sull’organizzazione operativa e sugli esiti di alcune attività che non avrebbero soddisfatto gli uffici comunali.
Da lì contestazioni, sanzioni e compensazioni: potrebbero essere queste le cause alla base di un “muro contro muro” strisciante, le cui conseguenze però finiscono per ricadere interamente sulla collettività: cestini portarifiuti stracolmi, spazzamento stradale lento, erbacce, rifiuti in strada e ritardi vari. C’è chi si arrangia, chi si lamenta e chi, esasperato, ha smesso anche di segnalare. “Tanto non cambia nulla”, si sente ripetere. Eppure, il sistema di gestione rifiuti – a maggior ragione in una città che punta sul turismo – dovrebbe garantire puntualità, pulizia e decoro, anche e soprattutto nei periodi critici.
Se davvero si è aperta una fase di frizione tra Comune e azienda, il ruolo del Dec (Direttore dell’Esecuzione del Contratto) diventa centrale. È suo il compito di vigilare sul rispetto degli standard, ma anche di tutelare gli utenti, che hanno diritto a un servizio efficiente e proporzionato ai costi sostenuti.
Nel frattempo resta una certezza: qualcosa va registrata con la dovuta attenzione. Ed in assenza di risposte trasparenti, purtroppo cresce la sfiducia.

 

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