Il ragioniere generale del Comune di Siracusa ha "salvato" i conti di Ragusa e Pozzallo. Storia del corteggiato Giorgio Giannì

 Il ragioniere generale del Comune di Siracusa ha "salvato" i conti di Ragusa e Pozzallo. Storia del corteggiato Giorgio Giannì

Lui è il ragioniere generale del Comune di Siracusa. Si chiama Giorgio Giannì. Tiene i cordoni della borsa ed è tra i funzionari più richiesti dagli enti locali siciliani, Comuni ed ex Province in primo luogo. Pensate che ha “firmato” brillanti operazioni a vantaggio di amministrazioni che hanno chiesto a Palazzo Vermexio di “prestare” il dirigente nato a Rosolini.
E in effetti Giannì ha all’attivo operazioni ingegnose. Tra i più recenti interventi, quello operato nella vicina Ragusa. Stavano “sottovalutando” le royalties collegate alle trivellazioni petrolifere – a due chilometri dalla costa – poi l’intervento del dirigente del Comune di Siracusa che ha consentito al sindaco ibleo, Federico Piccitto, di mettere a segno un bel colpo, anche in termini di popolarità. Grazie a Giannì a Ragusa hanno  individuato le risorse che hanno permesso di azzerare la Tasi, proprio quelle delel royalties petrolifere.
Motivo di soddisfazione per il modesto Giorgio Giannì, che ha recentemente elaborato anche un piano di riequilibrio per Comune di Pozzallo. “Le scelte politiche devono andare di pari passo con gli aspetti tecnici- spiega- Vanno fatte scelte consapevoli e perché questo accada è necessario avere le giuste competenze e l’elasticità di individuare sempre possibili strade, anche quando si ereditano situazioni particolarmente problematiche. Si deve arrivare ad una sintesi vrtuosa con le risorse e le opportunità, spesso in continua evoluzione, che ci si trova di fronte. E’ il mio vanto- aggiunge Giannì- Il mio pane quotidiano e cerco di svolgere al meglio il mio lavoro. Quando questo mi viene riconosciuto mi fa evidentemente molto piacere. Il segreto è affinare sempre tecniche e strumenti”.
Il ragioniere generale del Comune parla, poi, della situazione finanziaria in città. “Subiamo la congiuntura economica negativa attuale- riconosce – ma siamo la quarta città siciliana e non abbiamo problemi particolarmente seri, al contrario di centri più grandi come Palermo, Messina e Catania che hanno procedimenti di predissesto, lesivi dei diritti dei cittadini. Noi ci riteniamo una punta di diamante per l’isola”.
Giannì indica poi la strada che, anche con il varo del prossimo Bilancio, palazzo Vermexio vorrebbe seguire. “Si cercherà di far quadrare i conti rapportandoli ai servizi essenziali, cercando di garantire il più basso costo possibile. Non lavoriamo solo con i numeri. Teniamo sempre ben presente che dietro i conti ci sono cittadini, professionalità, necessità da mettere in correlazione tra loro”. Umanità tra le cifre. E alle volte, come nel caso di Ragusa, anche fortuna. La prossima volta, magari, toccherà pure alla Siracusa tanto cara a Giannì.

 

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