Il Consiglio comunale fa rumore contro il femminicidio ma i microfoni restano chiusi

Non un minuto di silenzio ma un vero e proprio minuto di rumore. Così il Consiglio comunale di Siracusa, in apertura di seduta, ha voluto sottolineare la condanna cittadina verso ogni forma di violenza di genere ed in particolare l’odioso femminicidio. Dopo gli interventi sul tema dei consiglieri Cosimo Burti (Misto) e Leandro Marino (FI), è stata Sara Zappulla (Pd) a proporre di trasformare il cordoglio silenzioso in quella forma rumorosa che già la famiglia Cecchettin propose e come ha chiesto la mamma di Sara Campanella. Una richiesta accolta dal presidente Di Mauro e dall’assise tutta. Peccato, però, che proprio quel fragoroso “no” alla violenza di genere sia stato silenziato: microfoni chiusi e quello che rimane della seduta sono solo le immagini dei banchi centrali del Consiglio (presidente, vicepresidente, dirigenti comunali e assessori) che agitano chiavi, campanella o battono le mani sul banco senza che si avverta un fruscio. Il video:
“Il mostro ha le chiavi di casa”, spiega Sara Zappulla. “Basta minuti di silenzio, basta riflettere internamente. Bisogna accendere la luce, fare rumore, per le strade e dentro le istituzioni. Per questo ieri ho chiesto al Consiglio comunale di fare un minuto di rumore per tutte le donne uccise, per unire il nostro rumore a quello delle cittadine e dei cittadini che ieri hanno travolto le strade, per dimostrare che si deve alzare anche dalle istituzioni un grido per tutte le donne che non hanno più voce”.