Tensioni in consiglio comunale: “La maggioranza abbandona l’aula per non votare”

 Tensioni in consiglio comunale: “La maggioranza abbandona l’aula per non votare”

Tensioni ieri pomeriggio in consiglio comunale tra maggioranza e opposizione, spaccate su un ordine del giorno presentato da Damiano De Simone del Gruppo Misto, con cui propone l’istituzione della zona scolastica intorno all’istituto comprensivo Wojtyla (Ex Tucidide).

“Fratelli d’Italia”, attraverso i consiglieri Paolo Cavallaro e Paolo  Romano, grida allo scandalo e ritiene che la maggioranza abbia fatto venir meno il numero legale al solo scopo di non consentire la votazione  della proposta dell’esponente di opposizione. Venendo mene il numero legale, tutto è slittato a questa sera, in seconda convocazione.

Diversi consiglieri di maggioranza avrebbero dapprima suggerito di portare il tema in commissione anziché procedere subito con le votazioni.

“Non avendo avuto la possibilità di averla vinta, in maniera scomposta- racconta Romano- gli esponenti di maggioranza hanno iniziato a lasciare l’aula, fino a determinare l’impossibilità di procedere con gli ultimi punti all’ordine del giorno dedlla seduta”.

“Ci rammarichiamo- scrivono in una nota congiunta Cavallaro e Romano- nel costatare che questo comportamento è stato adottato deliberatamente, interrompendo il normale svolgimento delle procedure. Questa azione irresponsabile e antitetica alla trasparenza democratica -proseguono gli esponenti di opposizione- ha conseguenze dirette sulle casse comunali. Il blocco della votazione dell’ordine del giorno proposto dall’opposizione non solo compromette il dibattito democratico, ma comporta anche costi finanziari non indifferenti per la nostra comunità. La nostra amministrazione non può e non deve tollerare comportamenti che minano i principi fondamentali della democrazia e dell’integrità istituzionale. Invitiamo i consiglieri di maggioranza a riflettere sulle conseguenze delle loro azioni e a impegnarsi per ripristinare un clima di rispetto reciproco-concludono Cavallaro e Romano-  e collaborazione nell’interesse superiore dei cittadini.Chiediamo trasparenza, responsabilità e un impegno concreto per il bene comune da parte di tutti i membri del Consiglio Comunale”.

A queste considerazioni Romano ne aggiunge un’altra, di carattere economico. “Questi comportamenti costano ai cittadini migliaia di euro- fa notare- il costo dei gettoni di presenza e del funzionamento dell’apparato per lo svolgimento delle sedute comunali”.

 

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