Incidente mortale a Targia, la rabbia sui social: non più rinviabile lo spartitraffico

 Incidente mortale a Targia, la rabbia sui social: non più rinviabile lo spartitraffico

E adesso lo spartitraffico in contrada Targia non è più rinviabile. Di fronte all’ennesima tragedia, non si può solo parlare di limiti di velocità come se l’apposizione di un cartello o di una multa eviterà in futuro altri imprevedibili eccessi. Ci sarà sempre chi non rispetterà una regola o una norma su strada. In fondo, se fossimo rispettosi di leggi e precetti non ci sarebbe bisogno di recinzioni per difendere le case, di telecamere contro chi abbandona i rifiuti e utopicamente non ci sarebbe neanche bisogno di forze dell’ordine. Ma la realtà è un’altra cosa.
Chi ha la responsabilità di guidare una comunità deve saperne curare la sicurezza, anche a costo di forzature. Lo spartitraffico a Targia, con uno o due tornaindietro, non è compatibile con le esigenze di Protezione Civile? Si definiscano meglio le esigenze di Protezione Civile. Evitare altre morti, evitare altro sangue su strada non è forse esigenza di Protezione Civile? O si deve considerare prioritaria solo una eventuale, remota calamità?
Contrada Targia è via di fuga dalla zona industriale verso Siracusa. In caso di emergenza, nessun siracusano potrebbe lasciare la città percorrendo quella strada. Scatterebbero i cosiddetti cancelli di Protezione Civile.
E poi, in fondo alla fine di Targia la strada diventa la provinciale ex Ss114, lo spartitraffico c’è e non si ha notizia di incidenti o problemi per il passaggio dei mezzi di soccorso.
Perchè no allo spartitraffico? Una barriera fisica per evitare pericolosi attraversamenti di carreggiata, che andrebbero regolati in altra maniera (tornaindietro). Una barriera fisica per evitare sorpassi azzardati e piè veloci. Una barriera fisica per salvare vite. Più e meglio di un display luminoso che indica la velocità. Più di un marker stradale. Più di un deflettore.
Le polemiche infuriano sui social. Già a febbraio, dopo l’ultimo tragico incidente che è costato la vita al giovane Gianluca, si era levata forte la richiesta di misure idonee di sicurezza: uno spartitraffico. E adesso rabbiosamente vengono reiterate. Saranno ascoltate questa volta?

 

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