Canicattini. Intimidazione all'assessore Miceli, vertice in prefettura. "Rafforzare il sistema di sicurezza"

 Canicattini. Intimidazione all'assessore Miceli, vertice in prefettura. "Rafforzare il sistema di sicurezza"

Il clima di tensione che si registra a Canicattini e soprattutto l’intimidazione subita dall’assessore al Welfare, Marilena Miceli, a cui è stata recapitata una lettera intimidatoria al centro di un incontro in prefettura. Il sindaco , Paolo Amenta ha illustrato questa mattina al prefetto, Armando Gradone la situazione difficile che riguarda il comune montano, come altri centri siciliani, per via- questa l’ipotesi avanzata- del crescente disagio sociale e dell’aumento della povertà. A Gradone il primo cittadino di Canicattini ha espresso la sua preoccupazione, chiedendo un ulteriore supporto, anche in termini di controllo del territorio. Nelle prossime settimane le garanzie fornite dal prefetto dovrebbero tradursi in interventi concreti. Si rafforzerà il sistema di sicurezza, probabilmente con l’impiego di un maggior numero di uomini delle forze dell’ordine destinati al territorio. L’assessore vittima del gesto intimidatorio si dice determinata a portare avanti il proprio lavoro senza lasciarsi intimorire da quanto accaduto. “Ringrazio chi in queste ore, a partire dal prefetto, ha voluto esprimermi la propria vicinanza- commenta Miceli- Questo mi da la consapevolezza di avere operato bene nell’interesse dei miei concittadini”. “La titolare del Welfare- riconosce Amenta- riveste senza dubbio un ruolo particolarmente delicato, in un momento in cui in larghe fasce di popolazione è avvertito il peso e il disagio di una crisi che, se non arginata da misure e scelte governative ben precise, rischia di ripercuotersi solo sui Comuni, punto di riferimento dei cittadini sul territorio”.

 

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