La droga servita direttamente in auto: “Coca Drive In”, sgominato traffico ad Avola

 La droga servita direttamente in auto: “Coca Drive In”, sgominato traffico ad Avola

La Polizia ha sgominato una organizzazione che si era specializzata nello spaccio di droga ad Avola, tra le vie cittadine. Azzerato una attività definita dagli investigatori “fiorente”.
La droga veniva approvvigionata a Catania e veniva ceduta ai clienti con una sorte di metodo drive in: senza scendere dall’auto, accesa sulla pubblica via. E proprio “Coca Drive In” è il nome scelto per l’operazione scattata all’alba.
Per il recupero dei crediti, a fronte delle reiterate cessioni di droga, gli indagati avrebbero fatto ricorso a violenze fisiche e minacce, commettendo il reato di estorsione aggravata. In totale sono state eseguite 8 misure cautelari ed effettuate altrettante perquisizioni. Denunciate 12 persone.
Gli uomini del Commissariato di Avola, a conclusione di un’articolata attività investigativa, coordinata dalla dal procuratore Fabio Scavone e dal sostituto Gaetano Bono, hanno eseguito le 8 misure cautelari: in 7 sono stati arrestati. Durante le perquisizioni sono state rinvenute e sequestrate alcune dosi di cocaina, bilancini di precisione e vario materiale utile al confezionamento dello stupefacente.
Le celeri indagini degli investigatori hanno fin da subito consentito di “decodificare” il linguaggio utilizzato dagli indagati nelle loro conversazioni. E’ emerso che, a partire dal dicembre 2020, vi erano degli accordi criminali finalizzati ad attivare dei canali di fornitura di stupefacente da Catania verso Avola, per poi smerciare le singole dosi tra le vie di un quartiere.
In appena sei mesi di indagine, accertati numerosi episodi di acquisto all’ingrosso dello stupefacente che veniva poi trasportato ad Avola e custodito presso una autocarrozzeria. La droga veniva suddivisa in singole dosi e ceduta comodamente tra le vie adiacenti all’abitazione di due degli indagati, un uomo ed una donna che, avvalendosi di altri fiancheggiatori, soddisfacevano le richieste dei loro “clienti”.
Durante le indagini sono state effettuate numerose attività di riscontro del traffico illecito, oltre che diverse perquisizioni volte ad interrompere le condotte illecite.
Arrestato un uomo di 48 anni, ritenuto l’autore del traffico di stupefacenti. Sua moglie, di 38 anni, proseguendo l’attività illecita per conto del marito avrebbe effettuato numerose cessioni di sostanza stupefacente anche dopo l’arresto del marito che, nonostante fosse ai domiciliari, continuava, anch’egli, a spacciare droga.
Gli investigatori, infatti, hanno accertato alcuni incontri tra gli indagati e contatti con un catanese, anch’egli arrestato, che avrebbe garantito la fornitura all’ingrosso di stupefacente ed ha proposto con nuove modalità che potessero far proseguire il flusso di droga verso Avola.
Per il pagamento dello stupefacente ceduto, gli indagati erano soliti concedere ai propri acquirenti dei crediti via via crescenti che, tuttavia, molto spesso i “clienti” non riuscivano a rimborsare subendo gravi minacce e, nei casi più gravi, atti di aggressione fisica commessi da alcuni degli indagati.
Proprio a seguito delle reiterate minacce patite, una donna – ormai stanca e preoccupata delle possibili ritorsioni ai danni del proprio nucleo familiare – si è rivolta ai poliziotti denunciando i fatti che avevano coinvolto il proprio figlio tossicodipendente che non aveva potuto onorare i debiti assunti.
La consequenziale attività info – investigativa, ha permesso di individuare sia il principale fornitore della cocaina, nel comune di Catania, sia i principali “spacciatori” della sostanza stupefacente ed i soggetti di cui si sono avvalsi in varie occasioni e per i diversi compiti.
Inoltre, sono state portate alla luce numerosi casi di estorsione messi in atto per la riscossione dei crediti concessi nel tempo. I poliziotti del Commissariato di Avola, diretti dal Commissario Capo Mario Venuto, si sono avvalsi di intercettazioni telefoniche e tra persone presenti, attuando sistematiche attività di osservazione e controllo anche attraverso sistemi di video sorveglianza.
Infine, gli elementi acquisiti hanno anche consentito di stimare il valore economico dell’attività illecita di spaccio che ha garantito al nucleo familiare che la gestiva ed agli altri concorrenti nel reato, di mantenere uno stile di vita ampiamente superiore alle loro possibilità economiche.
Pertanto, alla luce del solido quadro indiziario, emerso a carico di ciascuno degli indagati, la Procura di Siracusa ha avanzato richiesta di misura cautelare a seguito della quale il gip Andrea Migneco ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare alla cui esecuzione hanno preso parte circa 60 poliziotti.

 

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