La preghiera della comunità musulmana e lo strisciante odio social. Siracusa è città razzista?

 La preghiera della comunità musulmana e lo strisciante odio social. Siracusa è città razzista?

Siracusa sta diventando una città razzista? L’interrogativo nasce alla lettura delle decine e decine di commenti social alla notizia – pubblicata con video da SiracusaOggi.it – della mattinata di preghiera della comunità musulmana, sulla terrazza del Talete. Se nella vita reale e quotidiana la città si mostra largamente inclusiva, nei commenti via social vince la rabbia e una certa qual forma di strisciante odio quasi a sfondo razziale.
Salvatore vede in atto “la colonizzazione musulmana” di Siracusa. Katia, forse con un velo di ironia che però sfugge, scrive che “si sono impadroniti della nostra città se fanno ancora sbarchi va a finire che ce ne dobbiamo andare noi”. E le fa eco Silvana, secondo cui presto “l’ Italia si chiamerà Africa”. Anzi, per Francesca è già il momento di scrivere “Benvenuti in Africa”. Per Corrada “sono in un terrazzo pubblico quindi anche mio e la cosa non mi piace per niente. Il giorno in cui le vostre figlie e nipoti saranno obbligate a portare il velo, se non peggio, forse capirete”. E Giuseppe insiste con il mantra proposto e ripetuto in decine di altri commenti: “Per questi tutto è permesso, andate a casa vostra”. E Salvo accusa: “facciamo schifo noi ad accettare tutto questo…secondo me..nei loro paesi i cristiani sono solo peccatori e ammazzati come animali, qui accettiamo stà schifezza…mia opinione”. Per Vincenzo “hanno scambiato l’Italia per un paese Musulmano. Solo uomini le donne sono oggetti”. E Francesco: “Ormai siamo sottomessi a loro!!Fatelo nei loro paesi…”.
Un disarmante campionario di frasi fatte mescolate a paure su cui ha spesso soffiato anche la politica. Non mancano quanti – anche loro tanti – provano a portare con i loro commenti equilibrio, moderazione e rispetto. Ma le loro parole finiscono per essere silenziate dalle accuse e dagli insulti.
Rispondendo alla domanda con cui si è aperto questo articolo, no Siracusa non è una città razzista. Non ancora almeno. Ma preoccupa questo odio strisciante che trova campo aperto nel mondo di nessuno che sono ormai i social. Serve sempre un ultimo più ultimo di altri verso cui canalizzare rabbia e paura. E il “nemico” è ormai servito da anni. Anche se integrato ed in regola e “colpevole” di una preghiera (autorizzata) in un luogo pubblico.

 

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