"Lanteri non è adatto al carcere": il difensore chiederà i domiciliari. L'accusa: omicidio aggravato

 "Lanteri non è adatto al carcere": il difensore chiederà i domiciliari. L'accusa: omicidio aggravato

E’ stato fissato per domattina alle 9.30 l’interrogatorio di garanzia di Giuseppe Lanteri. In tribunale a Siracusa verrà formalizzata l’accusa di omicidio aggravato. Il suo legale, Nino Campisi, proverà a chiedere i domiciliari non foss’altro perchè “il ragazzo non è adatto al carcere, è in stato di shock emozionale ed in condizioni difficili. Non ha piena coscienza di quanto fatto e accaduto”.
Difficilmente, però, una simile richiesta verrà presa in considerazione dai magistrati che si stanno occupando della vicenda. Troppo grave il reato contestato ed il quadro indiziario per pensare ad una soluzione di quel tipo. Intanto in carcere a Cavadonna, Giuseppe Lanteri rimane guardato a vista in cella di accettazione.
“Ai magistrati ha confermato di essere andato a casa della donna per vedere la ragazza. Su quanto accaduto dopo, black out. Non ricorda nulla. Non ha saputo dire che c’è stata colluttazione o cosa”. E sembra implicitamente confermare una strategia difensiva che potrebbe puntare sul raptus e la momentanea incapacità di intendere e di volere.
Affranti dall’accaduto i genitori. Il padre è un bracciante agricolo, la madre impegnata in lavori saltuari. Una famiglia onesta, sconvolta dal gesto di quel figlio che non sanno spiegarsi. Hanno collaborato con le forze dell’ordine durante le ricerche e hanno mostrato chiara consapevolezza della gravità dell’accaduto. “Se ha sbagliato è giusto che paghi”, avrebbero confidato al legale.

 

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