L’assurda morte di Raffaele, “accertare responsabilità e misure di sicurezza”

Si chiamava Raffaele Sicari l’operaio calabrese deceduto a Siracusa in seguito al grave incidente sul lavoro dello scorso 11 febbraio. Originario di Vibo Valentia, aveva appena 26 anni. I familiari attendono nelle prossime ore il nulla osta per il trasferimento della salma in Calabria, per la celebrazione dei funerali. La Procura di Siracusa ha subito aperto un’inchiesta e posto sotto sequestro i mezzi coinvolti nello scontro.
Raffaele si trovava sul cestello di un furgone impiegato per alcuni lavori di manutenzione degli impianti di illuminazione pubblica, a Siracusa. L’intervento in via Piave, accanto alla fontana di pizza Cuella, doveva essere di routine e molto rapido.
Ma mentre l’operaio era intento a lavorare in quota, è avvenuto l’impatto con un furgone frigo di passaggio. Le indagini dovranno chiarire cosa abbia originato l’impatto con il braccio meccanico, accertando le eventuali responsabilità.
Lo sfortunato Raffaele è stato sbalzato fuori dal cestello. Violentissimo l’impatto sull’asfalto, dopo un volo di diversi metri. E’ subito apparso in condizioni critiche. Ed a nulla purtroppo sono valsi i soccorsi e il disperato intervento chirurgico tentato dai sanitari dell’Umberto I. Dopo tre giorni di agonia, il suo cuore ieri ha cessato di battere.
“Si accertino le responsabilità e l’osservanza delle misure di sicurezza, poiché una morte così ingiusta non può restare impunita”, scrive sui suoi canali social l’assessore comunale Fabio Granata. “Il Partito Democratico provinciale di Siracusa si stringe attorno alla famiglia e ai colleghi del giovane operaio defunto a seguito di un incidente sul lavoro in un cantiere comunale. Al cordoglio è necessario affiancare una riflessione seria e concreta sulla sicurezza nei cantieri pubblici, accertando responsabilità e promuovendo da parte delle amministrazioni il massimo impegno per la sicurezza nei luoghi di lavoro”, dicono il segretario provinciale Gerratana e la presidente dell’assemblea provinciale Pd Giunta.
Il segretario della Cgil, Roberto Alosi, parla di tragedia enorme. “Un incidente sul lavoro non è mai casuale: errore umano o mancato rispetto delle regole. Attenderemo l’esito delle indagini ma possiamo già dire che la cultura della sicurezza del lavoro è mancante in Italia. Tre morti al giorno nel terzo millennio sono inaccettabili. Si sono allentate le norme e si sono allentati i controlli nei cantieri. E invece non bisogna mai smettere di investire in formazione e in sicurezza e bisogna farlo veramente non delegando tutto a blandi moduli da firmare”. Alosi sottolinea anche, in generale e non per il caso specifico, il tema della filiera lunga di appalti e subappalti che finisce per annacquare le eventuali responsabilità, sino a renderle quasi indistinguibili. “Come Cgil continuiamo a sostenere il principio che la sicurezza deve rimanere in capo alla committente originaria”, chiosa Alosi.
“Un altro morto sul lavoro, l’ennesimo in Italia, e stavolta in una zona centrale di Siracusa. – dice il sindaco di Siracusa, Francesco Italia – Raffaelle Sicari, 26 anni appena, non era siracusano ma lo sentiamo come un membro della nostra comunità, con il pensiero rivolto alla sua famiglia alla quale rivolgo il cordoglio di tutti noi. È triste constatare come il tema della sicurezza e dei controlli per il rispetto delle regole che tutelano i lavoratori stenti ad affermarsi nel dibattito pubblico e come il numero dei morti, drammaticamente, non accenni a diminuire”.