Lavori alla piscina Caldarella, l'assessore Andrea Firenze fa il punto: "Avanti spediti"

 Lavori alla piscina Caldarella, l'assessore Andrea Firenze fa il punto: "Avanti spediti"

Entrano nel vivo i lavori in corso alla Cittadella dello Sport di Siracusa e propedeutici alla riapertura della piscina Caldarella. Secondo le indicazioni fornite da Palazzo Vermexio, l’impianto natatorio potrebbe essere riaperto alla fine di febbraio. A dar retta, però, al cartello esposto per legge all’ingresso del cantiere, la ditta ha tempo sino alla fine di marzo 2023 per completare i lavori di ammodernamento per l’efficientamento energetico degli impianti della piscina Caldarella.
L’assessore allo sport, Andrea Firenze, si mostra comunque moderatamente ottimista. “I lavori stanno procedendo velocemente”. In questo primo mese di operazioni in corso, è stato smantellato il locale tecnico dei boiler. Qui saranno piazzate le nuove caldaie, mentre in questi giorni si è lavorato per le nuove tubazioni. “In un nuovo locale poseremo il ciller in arrivo questa settimana. Da oggi – conferma Firenze – si stanno eseguendo gli scavi per ospitare i cavi elettrici che servono per alimentare tutto il sistema”.
Quanto all’impianto solare-termico, “l’esistente è stato tutto ripulito”. Ma la vecchia tubazione era completamente ammalorata e non più funzionante, verrà quindi sostituita con una nuova linea. “Questa settimana saranno installati 100 nuovi pannelli che ci permetteranno, insieme a quelli esistenti, di arrivare ad un impianto performante che svilupperà oltre 750 kW/calorie”. Buone notizie, queste, soprattutto per l’acqua calda negli spogliatoi. L’ultimo step interesserà l’ammodernamento e restauro del vecchio locale delle caldaie a gas, “non funzionante e risalente ad almeno 50 anni addietro”.
L’assessore allo sport difende la scelta di acquistare anche una copertura isotermica di nuova generazione. “Sarà il vero salto di qualità di tutta questa operazione. E’ quello strumento che ci permetterà di avere la piscina coperta durante le ore notturne, evitando dispersione termica. E questo inciderà anche e soprattutto sulla sostenibilità economica dell’intera operazione”. Limitando la perdita di calore, l’indomani i macchinari (alimentati elettricamente) non dovranno ripatire da zero. Il che dovrebbe limitare il conto energetico. “Il ciller elettrico servirà solo da integrazione modulare, in base alle esigenze di fabbisogno di calore”, precisa Andrea Firenze.

 

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