Le indagini: cosa sappiamo del drammatico incidente di via Montessori?

 Le indagini: cosa sappiamo del drammatico incidente di via Montessori?

A distanza di tre giorni da quel maledetto scontro notturno in via Montessori, a Noto, non è ancora chiara la dinamica dell’incidente. Da una parte lo scooter con Gabriele alla guida e Manuel seduto dietro, dall’altra la Golf con a bordo due fratelli di 33 e 31 anni. Tutto il resto dovrà essere chiarito dalla perizia sui mezzi che la Procura di Siracusa ha fissato per questo pomeriggio alle 15. Consulente tecnico di parte è l’ingegnere Chiarenza. Toccherà a lui ricostruire cosa è accaduto. Dovrà stabilire il punto d’impatto esatto, la velocità dell’auto e dello scooter, le direzioni di marcia, l’avvenuto utilizzo dei dispositivi di sicurezza previsti (il casco, ndr).
Anche sulla scorta di questi elementi il pm deciderà le prossime mosse. I due fratelli che si trovavano dentro l’auto sono a Noto, nella loro abitazione. Denunciati a piede libero, hanno affidato la loro difesa all’avvocato Aldo Ganci. “Siamo di fronte a fatti dalla gravità inaudita, il dolore è di tutti”, premette il legale prima di ogni valutazione. “Anche i miei assistiti sono addolorati”, spiega cercando di non urtare sentimenti altrui. I due fratelli si sono presentati in commissariato alcune ore dopo l’incidente. “Erano spaventati, presi dal panico. Non volevano sottrarsi, tant’è che hanno lasciato la macchina lì. Non hanno messo in moto l’auto e non sono scappati. Forse hanno vagato per Noto terrorizzati, prima di presentarsi in commissariato. Non volevano nascondersi. Ma vedremo di chiarire al momento debito”.
Alla guida dello scooter c’era Gabriele Marescalco. Nell’impatto, sarebbe finito contro l’autovettura, infrangendo il parabrezza e rimanendo incastrato tra lo scooter e il portellone del vano motore della Golf. Manuele sarebbe invece stato sbalzato oltre il parapetto che costeggia la strada, un volo concluso sul selciato di un piccolo dirupo. Le gravissime lesioni non gli avrebbero lasciato scampo.
Agli inquirenti, i due fratelli hanno raccontato la loro versione dei fatti. “Eravamo vicini al ciglio destro della strada e l’impatto è avvenuto sulla parte anteriore della nostra auto, lato passeggero”, hanno detto assistiti dal loro legale. Dovranno però chiarire anche perchè non abbiano chiamato i soccorsi, nè dopo l’incidente e neanche nei minuti seguenti. Intanto, nessuna relazione o perizia tecnica parla di alcol. Ci vorranno trenta giorni circa per conoscere i risultati degli esami tossicologici a cui si sono sottoposti anche i due denunciati.

 

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