Le mani della Mafia sul turismo, Italia: “Non sorprende ma il Comune si muove nella legalità”

“Le parole del presidente della Commissione Antimafia all’Ars, Antonello Cracolici sulla presenza della criminalità organizzata nel settore della ristorazione e dei servizi turistici a Siracusa non stupiscono. L’amministrazione comunale segue, per le proprie competenze, tutte le procedure previste per legge e agisce mettendo la legalità al centro di ogni attività condotta”.
Il sindaco, Francesco Italia commenta così le dichiarazioni di Cracolici, che ieri, durante l’incontro che si è svolto in prefettura con la Commissione regionale Antimafia, ha tracciato insieme al Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, una mappa della criminalità nel territorio rappresentata da un consolidato inserimento nel tessuto economico e sociale, con particolare evidenza ed investimenti nel settore turistico. “E’ nota l’esistenza di attività utilizzate per il riciclaggio di denaro sporco- prosegue Italia- Ma non è al Comune che questo può essere ricondotto. L’amministrazione comunale analizza la documentazione richiesta per il rilascio delle licenze. Se tutto risulta in regola, rilasciamo le autorizzazioni. Non possiamo ovviamente condurre delle indagini. Non tocca a noi. Abbiamo pubblicato un bando per il servizio di Ape Calessino, escludendo quanti non erano in possesso dei requisiti legali. Qui si ferma il nostro ruolo. Tutto viene poi sempre condiviso con la prefettura”. Il sindaco di Siracusa mette, tuttavia, in risalto alcuni aspetti. “Che la nostra amministrazione si ponga chiaramente per la legalità -commenta- risulta chiaro in ogni ambito. In questi anni più volte abbiamo segnalato tematiche che meritavano di essere affrontate con le autorità locali. Il Comune, per la prima volta con noi, sta realizzando importanti interventi sui beni confiscati alla Mafia. Lo abbiamo già fatto con Le Tele d’Aracne di via Bainsizza e lo stiamo facendo con il via ai lavori di realizzazione di un Centro Antiviolenza in via Salibra, destinato alle donne e ai loro figli, anche in questo caso su un immobile confiscato alla criminalità. Siamo la prima amministrazione comunale di Siracusa, che riesce ad affidare beni confiscati per ottenere interventi di sviluppo sociale. Queste sono le cose che i Comuni possono fare, non di certo sostituirsi alle forze dell’ordine”