L’interrogatorio di Pippo Gianni, respinte le accuse: “Mai minacciato, politica per il territorio”

 L’interrogatorio di Pippo Gianni, respinte le accuse: “Mai minacciato, politica per il territorio”

Come aveva già anticipato il suo legale su SiracusaOggi.it, Pippo Gianni non si è avvalso della facoltà di non rispondere e – durante l’interrogatorio di garanzia – ha fornito ai magistrati di Siracusa la sua versione dei fatti. Il sindaco di Priolo, attualmente sospeso dalla carica in applicazione della Severino, ha respinto le accuse di minacce e concussione, spiegando come il suo operato fosse mirato non all’ottenimento di benefici personali ma all’interesse dei suoi concittadini.
Il suo avvocato, Ezechia Paolo Reale, ha già lasciata trasparire la volontà di presentare ricorso al Riesame sulla misura cui è attualmente sottoposto il suo assistito.
Secondo le accuse, sfruttando i suoi poteri da sindaco della cittadina industriale a nord del capoluogo, Pippo Gianni avrebbe minacciato controlli presso alcune impianti industriali se non avessero acconsentito all’assunzione di persone indicate o, in un caso, all’assegnazione di un appalto ad una ditta priolese.
Come fa sapere il suo legale, Gianni ha negato di aver minacciato i dirigenti delle aziende che operano nell’area industriale ma ha invece ammesso di aver chiesto assunzioni e commesse, a vantaggio di operai e ditte priolesi e sempre qualificati, a tutela dell’occupazione della sua comunità. Ha, infine, rigettato l’accusa di aver chiesto ad un’azienda, in merito ad un appalto del Comune, un contributo per una squadra di calcio locale.
Poco più di 90 minuti di confronto, poi Gianni ha fatto rientro nella sua abitazione dove si trova ristretto ai domiciliari. Pronto il ricorso al Riesame per chiedere di rivedere la misura cautelare a cui è sottoposto.

 

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