"L'Isola di Luce" apre la stagione Inda. Due ministri e un leader di partito alla prima

 "L'Isola di Luce" apre la stagione Inda. Due ministri e un leader di partito alla prima

Due ministri, un ex ministro e un presidente di Regione. Nel “ristretto” parterre del teatro greco di Siracusa (causa precauzioni covid) si ritroveranno questa sera quasi uno accanto all’altro. Pronti a seguire, e ad applaudire “L’Isola di luce”, con la musica di Nicola Piovani e le voci – tra gli altri – di Tosca e Massimo Popolizio.
Hanno confermato la loro presenza il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, il ministro per il sud, Giuseppe Provenzano, l’ex ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, ed il presidente della Regione, Nello Musumeci. La ministra Azzolina è in Sicilia per una serie di visite ed incontri nelle scuole siciliane. Pochi giorni fà è tornata nel “suo” liceo di Floridia, dove si diplomò 19 anni fà. Provenzano ha raggiunto Siracusa nelle ore scorse e dopo un incontro nel tardo pomeriggio con il sindaco, Francesco Italia, raggiungerà il teatro greco per “L’Isola di luce”. E’ già a Siracusa, invece, il leader di Azione ed ex ministro, Carlo Calenda, che domani presenterà in Ortigia il suo libro “I Mostri”. Raggiungerà l’area archeologica della Neapolis a ridosso dello spettacolo, invece, il governatore Musumeci.
Nicola Piovani apre con la sua Isola di Luce una stagione particolare e straordinaria anche per la Fondazione Inda. L’emergenza covid ha fatto slittare al 2021 il tradizionale appuntamento con gli spettacoli classici. Ma l’importante ente culturale siracusano ha comunque voluto dare un segnale di presenza e speranza alla città, proponendo appuntamenti settimanali con grandi artisti come, appunto, quello di questa sera. Lo spettacolo verrà ripreso e successivamente trasmesso in tv dalla Rai.
“Il tema è la luce. Si parla del tempo, della lotta tra luce e oscurità, di Apollo che portava la luce agli uomini”, racconta il maestro Piovani. “Nel finale il coro canta l’Inno al Sole, un inno propiziatorio perché la prossima primavera ci siano i teatri affollati”.

 

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