Lotteria Italia, il sogno di diventare milionari: venduti 21.680 biglietti in provincia di Siracusa

 Lotteria Italia, il sogno di diventare milionari: venduti 21.680 biglietti in provincia di Siracusa

In questa edizione della Lotteria Italia, in Sicilia sono stati venduti 330.460 biglietti. La provincia in cui sono stati staccati più tagliandi è stata Palermo, con 101.980 biglietti, seguita da Catania con 73.260, da Messina con 47.000, da Trapani con 25.920, da Agrigento con 22.080, da Siracusa con 21.680, da Ragusa con 15.680, da Enna con 11.720 e da Caltanissetta con 11.140.
Nella scorsa edizione, ricorda l’agenzia Agimeg, in Sicilia sono stati vinti complessivamente 2,2 milioni di euro, grazie al secondo premio della Lotteria Italia venduto a Prizzi (PA) da 2 milioni, cui si aggiungono tre premi da 50 mila euro, centrati a Messina, Catania e Cammarata (AG) e due da 25 mila euro a Patti (ME) e Caltanissetta. Provincia di Siracusa a secco.
Nella storia della Lotteria Italia, il premio più alto finito in Sicilia è stato centrato a Palermo nell’edizione 2000, pari a 10 miliardi di lire.
In Italia sono stati venduti 6.359.771 tagliandi, contro i 4.578.675 dello scorso anno, con una crescita – ricorda l’agenzia specializzata Agimeg – del +38,9%.
Ma quali sono le regioni in cui sono stati venduti più biglietti? Secondo i dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli elaborati da Agimeg, il Lazio è in testa a questa speciale classifica con 1.178.820 biglietti staccati (il 18,8%), seguito dalla Lombardia con 1.054.820 (il 16,8%), terzo posto per la Campania con 608.460 (il 9,7%). In top five anche l’Emilia Romagna, con 577.660 (il 9,2%), ed il Piemonte con 427.560 (il 6,8%). Poi Toscana (434.200 e il 6,9%), Veneto ( 401.760 e il 6,4%), Sicilia (330.460 e il 5,3%), Puglia (265.120 e il 4,2%) e Marche (155.600 e il 2,5%). Subito dietro la Liguria (152.840 e il 2,4%), l’Abruzzo (166.800 e il 2,7%), l’Umbria (120.800 e l’1,9%), la Calabria (116.640 e l’1,9%), il Friuli Venezia Giulia (85.700 e l’1,4%), la Sardegna (68.420 e l’1,1%), il Trentino Alto Adige (57.120 e lo 0,9%), la Basilicata (39.060 e lo 0,6%), il Molise (28.120 e lo 0,4%), fanalino di coda la Valle d’Aosta (15.500 e lo 0,2%).

 

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