Mazzarrona e il ccr, attesa per conferenza dei servizi: senza ok, salta il finanziamento

Chi lo vorrebbe più lontano dalle case, chi non lo vorrebbe per nulla; chi vede solo problemi e chi solo vantaggi. Mentre la politica rinuncia alla funzione educativa e quasi pedagogica verso i cittadini – cavalcando per partito preso chi il favore, chi la contrarietà – si ingarbuglia la vicenda centro comunale di Mazzarrona.
In un clima che si fà sempre più arroventato, domattina arriverà il parere sull’opera in Conferenza dei Servizi. Appuntamento riprogrammato dopo che, a gennaio, la seduta si sciolse quasi senza iniziare. A meno di soprese, dovrebbe arrivare il via libera per l’opera così come progettata dal Comune di Siracusa con fondi del Pnnr. Oltre a Mazzarrona, previsti entro il 2026 altri due centri di raccolta dentro la città: uno alla Pizzuta e l’altro ad Epipoli.
Uno dei motivi dello “scontro” è proprio il fatto che siano pensati per essere costruiti dentro il perimetro urbano. Spiegano fonti tecniche che questa è proprio la caratteristica di questi ccr, creati per aiutare il cittadino nella differenziata, quasi sotto casa. In Consiglio comunale, poi, si è anche detto che il centro di raccolta sarebbe una “punizione” per una periferia già sacrificata come Mazzarrona.
Dagli assessorati competenti (Lavori Pubblici, Urbanistica, Igiene Urbana), però, rispondono proprio il contrario: “è un servizio in più per i cittadini, lì come in tutti i luoghi in cui ci sarà un ccr”, il mantra. In dettaglio, anche se il dato viene quasi sussurrato, c’è anche quella percentuale di differenziata che nel rione di Mazzarrona fà registrare il punto cittadino più basso in assoluto. Non è un mistero che la partecipazione al sistema della differenziata da parte dei grandi complessi popolari non sia in linea con il resto di Siracusa (comunque non brillante nel complesso, ndr). Un problema che, probabilmente, meriterebbe anche un altro approccio per essere risolto e non solo un ccr che, però, potrebbe almeno essere strumento in più per tutti quelli (tanti) che rispettano le regole.
Spostandolo a maggiore distanza dalle abitazioni o, addirittura, in altra zona di Siracusa, si risolverebbe la contrapposizione in atto? Inutile provare ad argomentare la risposta perchè, semplicemente, non ci sono più i tempi tecnici. Brutalmente: o i tre ccr si realizzano laddove sono stati pensati, oppure si perde il finanziamento (quasi 2 milioni di euro).
La percentuale di differenziata cittadina, intanto, arranca. Dopo anni di crescita, pare bloccata su di uno statico 50%. Isole ecologiche e ccr, nei piani di Palazzo Vermexio, dovrebbero permettere una nuova crescita del sistema.