Merci pericolose e quel decennale divieto di transito in autostrada. “Un paradosso”

 Merci pericolose e quel decennale divieto di transito in autostrada. “Un paradosso”

“Si può realizzare un’autostrada che collega il petrolchimico di Augusta e poi vietare l’accesso ai mezzi che trasportano merci pericolose? In Sicilia si può! Da quasi un decennio il transito di queste merci sull’autostrada Catania-Siracusa è interdetto, a causa di un divieto imposto dall’Anas nell’aprile del 2016”. A denunciare il paradosso, più volte al centro anche di interrogazioni rivolte al Ministero dei Trasporti, è la Cna Fita Sicilia.
Alla base del divieto, vi sarebbe il mancato rispetto delle norme di sicurezza europee previste dal regolamento Reti Ten-T, a causa della situazione critica delle gallerie lungo il tratto Augusta-Catania, compromesse da ripetuti furti di rame e materiale elettrico.
“Ma l’assurdità non finisce qui – continua la nota della Cna Fita Sicilia – il tratto autostradale in questione, lungo circa 15 km, è di vitale importanza perché serve il polo petrolchimico e il porto di Augusta, dove il trasporto di idrocarburi è una necessità quotidiana. Invece di intervenire per garantire la sicurezza e il ripristino delle gallerie, l’Anas ha scelto la via più semplice: deviare il traffico sulla vecchia Strada Statale 114, sia in direzione Catania che Siracusa”.
Il risultato? Lo raccontano i vertici Cna Fita Sicilia: “Tempi di consegna più lunghi, traffico aumentato, maggiore inquinamento e un grave danno economico per le imprese di trasporto. Ma non solo: la SS114 attraversa zone fortemente urbanizzate, risultando molto più insicura e pericolosa rispetto all’autostrada, eppure qui il transito delle merci pericolose è consentito, perché la strada non è soggetta alle normative europee”.
L’associazione di categoria chiede allora con forza l’immediata riapertura del tratto autostradale ai mezzi che trasportano merci pericolose e il ripristino delle condizioni di sicurezza delle gallerie. “I problemi della mobilità delle merci e delle persone non possono essere affrontati in modo così approssimativo e dannoso per l’economia e la sicurezza pubblica. I deputati del territorio, l’assessorato regionale competente, il presidente della Regione e il Ministero delle Infrastrutture hanno il dovere di intervenire immediatamente. Un’infrastruttura strategica per l’intera Sicilia non può essere lasciata in queste condizioni”.
Negli anni scorsi, i parlamentari Ficara e Scerra (M5S) si sono occupati a più riprese della vicenda, con interrogazioni al Ministero dei Trasporti.

 

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