Non fu truffa all’UE, archiviazione e dissequestro per impresa individuale catanese
Il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Catania ha disposto l’archiviazione del procedimento e il conseguente dissequestro dei beni dell’impresa individuale Antonio Terranova, riconoscendo che il comportamento dell’agricoltore e dei funzionari dei CAA coinvolti è risultato pienamente conforme alla normativa vigente. È stato inoltre accertato che non è stato commesso alcun raggiro né alcuna truffa.
La vicenda prende le mosse dal sequestro eseguito a maggio del 2024 dai Carabinieri del reparto Tutela Agroalimentare di Messina a carico di tre persone riconducibili alla ditta individuale catanese. Il provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale Catania su richiesta della Procura Europea di Palermo, ipotizzava una presunta truffa ai danni della Unione Europea. Un meccanismo che avrebbe permesso alla ditta in questione di ottenere contributi per il settore agricolo che non sarebbero stati dovuti. Adesso il Gup ha disposto l’archiviazione del procedimento ed il dissequestro dei beni.
Secondo quanto rappresentato dall’azienda, l’amministrazione dei terreni del sedime aeroportuale di Sigonella “era sin dall’inizio perfettamente a conoscenza del contenuto contrattuale e nonostante ciò non avrebbe assunto alcuna iniziativa per chiarire con la Procura Europea la legittimità della documentazione, pur disponendo degli elementi utili a farlo”.
Sempre secondo la ricostruzione dell’azienda, “l’amministrazione — pur in assenza di un rinvio a giudizio e basandosi su una semplice comunicazione proveniente dall’Autorità Giudiziaria — ha revocato l’incarico alla ditta, determinando gravi ripercussioni economiche e organizzative”. Un comportamento che, sempre secondo la ditta, avrebbe comportato un danno diretto nel complesso della vicenda. “Nonostante la comunicazione del provvedimento di archiviazione e di dissequestro, l’amministrazione ha scelto di non ripristinare il rapporto contrattuale, pur essendo stato riconosciuto dall’Autorità Giudiziaria che l’azienda aveva sempre agito nel pieno rispetto della legge e del contratto”, sottolineano gli avvocati Salvatore Leotta, Franco Ruggeri e Massimo Cavalleri.














