Oikos, l’ultimo viaggio. Lascia piazza Duomo per essere esposto vicino al Maniace

La ricostruzione in scala dell’Oikos, l’edificio sacro realizzato per il rito di fondazione della città dai primi coloni greci, lascia piazza Duomo. In poco più di un mese, grazie alla posizione centrale, nei pressi del luogo dove originariamente sorgeva – come confermato da studi archeologici degli anni 90 del secolo scorso – si è guadagnato le attenzioni di migliaia di turisti e visitatori, richiamando attenzioni e curiosità sulla storia della Siracusa antica.
Adesso verrà conservato ed esposto un un altro luogo iconico, a poca distanza dal castello Maniace, nell’area del Consorzio Plemmirio. Di primo mattino, lo spostamento seguito da vicino dall’associazione Guide Turistiche di Siracusa che ha ideato la riuscita iniziativa. C’era anche Dino Pantano, il restauratore del museo Paolo Orsi che ha materialmente realizzato la ricostruzione, insieme al suo team. E c’erano anche l’assessore Fabio Granata, che ha sostenuto l’Oikos come appuntamento inserito nel ventennale Unesco, e la presidente dell’Amp Plemmirio, Patrizia Maiorca, che ha accolto di buon grado l’idea di esporre l’Oikos nello spazio a ridosso del mare e della grande ex piazza d’Armi.
La ricostruzione dell’Oikos, dal forte impatto simbolico, è nata da una visione dell’associazione Guide Turistiche di Siracusa ed è stata possibile grazie all’impegno del team capitanato dal restauratore del museo archeologico Paolo Orsi, Dino Pantano, e composto da Timotee Froelich, Valentin Appolaire, Lino Ehrenstein, Dorothee Wichman, Helene Moreau e Alma Pantano.
Le tracce dell’Oikos sono state rinvenute durante una campagna di scavo a metà degli anni 90, condotta proprio a due passi dal Duomo di Siracusa. E’ stato ricostruito sulla base di un modellino restituito dal santuario di Hera, ad Argo, utilizzando materiali autoctoni come fecero i coloni giunti da Corinto. E quindi legno di ulivo, canne e calce.
Nel nostro video, realizzato poco prima della presentazione in piazza Duomo dell’Oikos (21 marzo 2025, ndr), parlano alcuni dei protagonisti di quella suggestiva creazione.