Pasticcio elettorale in 42 sezioni di Siracusa, l’accusa: “Colpa dei presidenti”

 Pasticcio elettorale in 42 sezioni di Siracusa, l’accusa: “Colpa dei presidenti”

“Avviso: a causa di dati incompleti e/o errati trasmessi da alcuni Comuni, l’Ufficio elettorale della Regione non può ancora procedere alla comunicazione definitiva della ripartizione dei seggi in tutta la Sicilia”. È la comunicazione che ancora oggi campeggia sul sito del servizio elettorale regionale, a cinque giorni dalle elezioni. Mancano all’appello 48 sezioni in tutta la Sicilia e di queste ben 42 nella sola Siracusa. Un dato allarmante che riporta alla mente il precedente delle elezioni amministrative del 2018 segnate da varie appendici giudiziarie, nel tentativo di venire a capo di numeri e verbali.
Ezechia Paolo Reale ricorda bene quel precedente. In quelle elezioni arrivò al ballottaggio, poi vinto da Francesco Italia. E diede vita ad una “battaglia di democrazia” (così la definì) sfociata in pronunciamenti del Tar prima, del Cga poi e oggetto di analisi anche da parte del Tribunale ordinario.
“Davanti a questo nuovo caos, e sempre a Siracusa, ho pensato che le istituzioni non hanno interesse alla correttezza del risultato elettorale”, esordisce su FMITALIA. “La battaglia che ho condotto in passato non ha prodotto alcun frutto. Lo temevo. Alcuni giorni prima delle elezioni ho fatto un tutorial sui social per i presidenti di seggio e gli scrutatori”. Poi si fa di nuovo serio. “Dopo quanto accaduto in passato, era lecito attendersi magari un’ispezione dall’assessorato autonomie locali, per vedere dove il sistema si era inceppato e poteva essere corretto. D’altronde, se non sai fare una cosa e sbagli e poi nessuno ti corregge, non impari e vai avanti con l’errore…”.
Tutta colpa dei presidenti di seggio? “Secondo me si. È giusto indicare loro come responsabili. È loro esclusiva responsabilità”, rincara Reale. “Gli uffici elettorali non possono entrare nei seggi, sarebbe grave. Quello che mi stupisce è che, in buona fede, operazioni che non sono così complesse come le si vuole fare apparire, qui sono diventate impossibili”.
Colpisce che nelle altre province non ci siano stati episodi così eclatanti. Qualche sezione qua e là, ma nulla di rapportabile al caso Siracusa. “Forse siamo scarsi noi, come già dimostrammo con il caos del 2018”, dice il noto avvocato siracusano. “Purtroppo la sensazione diffusa nell’opinione pubblica è che alla fine non sia una cosa poi così grave. Eppure compilare un verbale con dati erronei, da parte di un pubblico ufficiale, non è un fatto banale. C’è la fede pubblica di mezzo. Quando non si rappresenta la verità nel verbale, si commette reato”, spiega ancora Ezechia Paolo Reale.
Nel 2023 a Siracusa si tornerà a votare. Suggerimento per il sistema elettorale locale? “Semplice: chiamare un mese prima i presidenti di seggio e fargli fare una settimana di corso di formazione obbligatorio, per spiegare loro bene il da farsi. Presidenti ed anche scrutatori. Perchè tutti gli altri lo sanno fare?”, si domanda Ezechia Paolo Reale
“I presidenti di seggio sono iscritti ad un albo conservato in Corte d’Appello a Catania, con controllo dei requisiti. Io ho scritto al presidente della Corte d’Appello, chiedendo una revisione, dopo i fatti del 2018. Nessun riscontro. Disinteresse totale. Eppure alcuni presidenti di seggio hanno dimostrato non grandi capacità”. Professionalizzarsi con la creazione di un vero e proprio ordine non serve, secondo Reale. “Si vota una volta ogni tanto. Semmai giusto adeguare la remunerazione all’impegno, all’attenzione ed alla responsabilità che devono sempre metterci”.

 

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