Pazienti psichiatrici, gestione critica: “Mancano posti letto e personale. Locali carenti”

 Pazienti psichiatrici, gestione critica: “Mancano posti letto e personale. Locali carenti”

La gestione dei pazienti psichiatrici alimenta nuove perplessità nell’associazione Si Può Fare. “Centinaia di famiglie in provincia di Siracusa continuano a non potere usufruire di servizi adeguati per i loro
congiunti affetti da patologia psichiatrica”, si legge in una lettera inviata ai vertici dell’Asp di Siracusa ed all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza.
Il presidente dell’associazione, Gaetano Sgarlata, elenca le criticità partendo dai posti letto per acuti. “La loro riduzione ha comportato grande disagio agli utenti fino a ricoveri di pazienti lontano da casa”. E per di più, “diversi ambulatori territoriali continuano ad essere ubicati in ospedale, contravvenendo ad ogni norma di
legge e soprattutto al buon senso”.
Carente, secondo l’associazione Si può Fare, il personale. “Non vengono assunte le figure professionali mancanti, con gravi ripercussioni sui pazienti. Per esempio – scrive Sgarlata nella lettera – la Comunità terapeutica assistita dell’Asp lamenta la mancanza di psicologo, assistente sociale e terapista della riabilitazione. Inoltre la carenza di personale nel Dipartimento di salute mentale non permetterà di utilizzare al meglio i fondi del budget di salute, infatti solo una equipe multiprofessionale potrà formulare e gestire i Piani terapeutici individuali”.
Quanto ai locali, “il centro Diurno di Siracusa è ancora ospitato in locali inadeguati, oramai da quasi 2 anni, ed assiste circa 6-7 pazienti al giorno mentre prima ne assisteva 30”. Anche “i locali del Centro di salute mentale di Siracusa sono insufficienti rispetto agli operatori che vi fanno servizio e rispetto alla notevole utenza che deve servire”.
L’associazione Si Può Fare lamenta anche il mancato avvio del sistema del budget di salute. Motivo per il quale, fanno rilevare, “i fondi assegnati riguardano solo l’anno 2022, mentre la Regione ha disposto che dovevano riguardare anche i fondi del 2020 e del 2021”.

in foto, una recente manifestazione di protesta dell’associazione Si Può Fare

 

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