Pedone investito sulle strisce. “Vivo per miracolo, ormai sfrecciano tutti senza guardare”

La percezione diffusa è che nessun utente delle strade siracusane sia al “sicuro”. Purtroppo l’elevato numero di incidenti pare confermare la sensazione, con pedoni e ciclisti particolarmente esposti. Marco, il nome è di fantasia per tutelarne la privacy, poteva essere uno di quelli che rimangono sull’asfalto. Solo un pizzico di fortuna e la sua pronta reazione hanno evitato il peggio ma il pericolo è stato reale.
E’ successo tutto a Cassibile, poco distante da via Nazionale, nella serata di ieri. Erano da poco passate le 18 e Marco aveva appena mosso i primi passi sulle strisce pedonali, per attraversare la strada accanto alla scuola Falcone-Borsellino. “Un ragazzo a bordo di un’utilitaria mi ha letteralmente investito in pieno. Ho fatto un salto e sono finito sul cofano della sua auto per poi rotolare a terra”, racconta mentre mostra i segni delle contusioni. “Un altro al posto mio non sarebbe stato così fortunato…”, aggiunge lasciando come sospeso il finale della frase. L’amarezza? “Il ragazzo non si è neanche fermato. E’ scappato. E nell’andare via ha anche urtato lo specchietto di un’auto in sosta. Spero che legga questo messaggio: quando sarai di nuovo alla guida sii prudente, potevi rovinare le vite di entrambi”, dice Marco.
Il problema, però, non è solo una questione di generazione. “Grandi e meno grandi, vedi chiunque sfrecciare. Anche attraversare la strada è quasi diventato un esercizio di rischio. E’ assurdo. Nessuno pensa alle conseguenze. Peggio, nessuno pensa che potrebbero mai esserci conseguenze. Questa sensazione di impunità fà si che tutti oggi corrano, non si fermino ad uno stop o per dare precedenza al pedone”, la cruda analisi del sessantenne Marco che oggi più che mai si definisce “fortunato”.
E’ rimasto seduto sull’asfalto per vari minuti, mentre attorno a lui si radunavano quanti avevano assistito alla scena. “Pensavo che da un momento all’altro avrei avvertito il dolore di eventuali traumi o fratture. Grazie al cielo nulla. Però mi sono sicuramento giocato un bonus vita…”, chiosa ritrovando per un istante il sorriso.