Pericolosi ordigni bellici nel porto Grande di Siracusa, ci pensano i palombari dello Sdai

 Pericolosi ordigni bellici nel porto Grande di Siracusa, ci pensano i palombari dello Sdai

Ben 845 ordigni bellici, definiti “pericolosissimi”, sono stati individuati e bonificati nel porto Grande di Siracusa. Sono intervenuti i palombari dello Sdai di Augusta (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi). Hanno condotto delicate operazioni subacquee durate 13 giorni e concluso lo scorso 3 settembre.
L’intervento d’urgenza, disposto dalla Prefettura di Siracusa a seguito della segnalazione da parte di un bagnante, ha permesso di distruggere 33 bombe da mortaio, 782 proiettili di piccolo calibro, 22 proiettili di medio calibro e 8 proiettili di grosso calibro, risalenti al secondo conflitto mondiale. La segnalazione riguardava un oggetto cilindrico, lungo più di 50 cm, adagiato su un fondale di circa 5 metri a pochissima distanza dalle mura del castello Maniace, all’interno del porto Grande di Siracusa.
Durante le operazioni di ricerca, gli operatori subacquei si sono imbattuti in diversi ordigni disseminati sul fondale, fino alla quota di quasi 30 metri. Lo sguardo attento dei professionisti ha inoltre individuato la presenza di due preziosi reperti archeologici, riconosciuti, presumibilmente quali anfora tipo Mana C e anfora tipo Late Roman 3. Tali preziosi reperti sono stati segnalati alla Soprintendenza del mare che, vista la consolidata collaborazione con i Palombari della Marina Militare, ha autorizzato il recupero e la custodia delle stesse.
I Militari del Nucleo SDAI di Augusta hanno rimosso gli ordigni dal fondale e successivamente li hanno trasportati nella zona di sicurezza, individuata dalla competente Autorità Marittima, dove hanno neutralizzato le minacce attraverso le consolidate procedure in uso.
“E’ bene ricordare a chiunque dovesse trovare oggetti che per forme e dimensioni possano richiamare un ordigno esplosivo o parti di esso, che questi manufatti possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, denunciando immediatamente il ritrovamento alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, così da consentire l’intervento dei Palombari della Marina al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza del nostro mare, laghi e fiumi”, ricordano dalla Marina Militare.

 

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