Piazza d'Armi del Maniace e il punto ristoro: "nessun abuso, gara regolare"

 Piazza d'Armi del Maniace e il punto ristoro: "nessun abuso, gara regolare"

Dopo settimane di silenzio, il concessionario privato della ex piazza d’Armi del Maniace fa sentire la sua voce. E risponde alle accuse che a più voci si sono concentrate sull’area, il punto ristoro, il bando, l’ispezione regionale e quant’altro. “È in corso da oltre un mese un’offensiva, tanto sul piano amministrativo che su quello mediatico, contro il recupero e restituzione della Piazza d’Armi attigua al Castello Maniace. Una offensiva affidata ad argomenti falsi che non sono riusciti a scalfire il gradimento espresso dalla cittadinanza e dai visitatori che numerosi ed entusiasti hanno apprezzato il luogo, ma meritano una breve e decisa smentita”, si legge nella nota diffusa in mattinata.
“Anzitutto l’opera non può definirsi un abuso edilizio, essendo stata realizzata sulla basi di pertinenti autorizzazioni amministrative alle quali, come di recente chiarito alla Soprintendenza, ci si è scrupolosamente attenuti. E questo anche con riferimento all’altezza, al basamento di cemento armato, ai materiali ed al posizionamento del punto di ristoro, argomenti  sui quali si sono lette affrettate conclusioni che sarebbero il frutto di un ispezione il cui esito non è mai stato comunicato al concessionario e  che si è svolto senza un minimo di contraddittorio. Chi parla di abuso edilizio – spiega il concessionario – lo fa quindi in malafede e con il malcelato e per il vero mal riposto intento di spegnere il gradimento delle migliaia di visitatori, siracusani, turisti, famiglie e bambini che hanno affollato la piazza dal giorno della riapertura”.
Quanto alla procedura di gara, “c’è chi tenta di insinuare dubbi sulla sua regolarità. Si tratta di affermazioni gravi e calunniose che non saranno di certo tollerate”. Insomma, tutto in ordine secondi il concessionario, la Comunità Euro Afro Asiatica del Turismo. 
Quanto al punto ristoro oggetto di giudizi estetici e architettonici, “è lecito maturare ed esprimere un giudizio critico, ma chi ha visto e toccato con mano non ha percepito alcuna invadenza ed è parso apprezzare la scelta dei materiali. Fa sorridere ed è grottesco, a tal riguardo, l’equivoco in cui è caduto Vittorio Sgarbi. Ha paragonato l’opera progettata ad una scultura di Richard Serra, con la trasparenza degli specchi che richiama Archimede, giudicando buona l’idea sugli specchi di Archimede e soprattutto un’invadenza che sembra neutralizzarsi nello specchio che assorbe la vegetazione. Salvo poi, mal informato dalla collega ed ex ministro Prestigiacomo, credere e criticare quanto realizzato, supponendone una difformità al progetto tanto apprezzato”, mette nero su bianco il concessionario dell’area, quasi a togliersi sassolini dalla scarpa.
Intanto, in un mese di riapertura del piazzale – a lungo inaccessibile e per decenni poco noto agli stessi siracusani – in crescendo è l’affluenza nell’area e le stesse visite al Castel Maniace (queste ultime a pagamento, ndr) starebbero risentendo positivamente dell’iniziativa.

 

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