Progetto Siracusa, cinque anni di opposizione: Vinci e Sorbello presentano il bilancio

 Progetto Siracusa, cinque anni di opposizione: Vinci e Sorbello presentano il bilancio

Quasi 200 interrogazioni, in buona parte rimaste senza risposta; circa 30 atti d’indirizzo e oltre 800 emendamenti a proposte presentate dall’amministrazione Garozzo. Sono i numeri dell’attività del gruppo Progetto Siracusa in Consiglio comunale, presentata questa mattina.
Un’attività che, come spiegato dai consiglieri comunali di Progetto Siracusa, Cetty Vinci e Salvo Sorbello “è stata impostata a un’opposizione costante e coerente, ma soprattutto costruttiva, all’amministrazione Garozzo. E invece ci siamo dovuti amaramente rendere conto, da consiglieri comunali d’opposizione, che non si è purtroppo guardato ai contenuti delle proposte ma solo al colore politico di chi le avanzava. Noi avevamo, e continuiamo ad avere, l’obiettivo di migliore la vita dei siracusani e di portare la città a parametri più alti. E per fare ciò siamo intervenuti su diversi argomenti importanti come il Parco archeologico della Neapolis, affinché i fondi dello sbigliettamento restassero in città; su Villa Reimann, e Casa Monteforte per il rispetto delle volontà testamentarie; e sul nuovo ospedale, fermo da oltre 20 anni, mentre si continuano a spendere milioni di euro per chi è costretto a curarsi fuori”.
Vinci e Sorbello hanno poi puntato l’attenzione sui loro interventi di natura sociale e che riguardano la vita scolastica: “Oggi – hanno spiegato – i nostri ragazzi frequentano scuole non sicure. Abbiamo inoltre chiesto che gli asili nido restino aperti dal primo settembre al 31 luglio, come sempre nel passato, e una commissione d’indagine sulle mense scolastiche. Tra gli argomenti affrontati, la riapertura dell’istituto musicale Privitera e fari accesi anche sulla disabilità e sui bisogni della gente. E in tal senso siamo riusciti a ottenere un ottimo e duraturo risultato: che il 10%, cioè degli oneri di urbanizzazione, sia destinato all’abbattimento delle barriere architettoniche, circa 300mila euro annui per sempre. Approvato anche il regolamento per le Madri di giorno”.
Ma sono tanti gli argomenti di fronte ai quali l’amministrazione è rimasta sorda: “Siamo intervenuti sui semafori intelligenti che poi tanto intelligenti non sono – ancora i consiglieri comunali Vinci e Sorbello – sul corretto utilizzo delle centinaia di migliaia di euro incassate come imposta di soggiorno; sul degrado del cimitero e sulla Tari: per un’applicazione delle riduzioni e per il conguaglio sulle somme pagate in più negli anni passati per box e garage. Tra le altre cose – ancora Vinci e Sorbello – ci siamo anche battuti affinché venisse approvato il piano dell’amianto mentre non ci fermiamo sui dubbi sui tubi dell’acqua in amianto stesso”.
I due consiglieri comunali di Progetto Siracusa si concentrano infine: “sul Piano generale di sviluppo copiato dal Comune di Cremona, come da noi evidenziato e sulle centinaia di determine non pubblicate sull’albo pretorio, sulle proposte di delibera affrontate e discusse in consiglio comunale pur non essendo inserite nell’ordine del giorno: tutti fatti denunciati a una città spesso disattenta. Tantissimi, invece, i regolamenti approvati ma mai attuati, solo per citarne alcuni: del garante dei detenuti, dei murales, del controllo sugli impianti termici degli edifici, del decoro urbano, degli ispettori ambientali, della disciplina degli artisti di strada, del museo civico d’arte contemporanea e così via”.
“In poche parole – ha aggiunto Ezechia Paolo Reale, portavoce di Progetto Siracusa e candidato sindaco – i consiglieri comunali Cetty Vinci e Salvo Sorbello hanno mostrato una possibile immagine di Siracusa solo se si fosse scelta la competenza piuttosto che il litigio. Alla città interessano risposte concrete, i siracusani si aspettano che il disagio sia alleviato, che le strade siano percorribili, che i servizi pubblici consentano di riacquistare libertà. Il progetto su cui 8 liste hanno fatto un’importante convergenza programmatica vuole fare la rivoluzione intelligente per dare alla città quel respiro non solo nazionale ma europeo che merita e che non ha ancora raggiunto per l’insieme di lacci che la tengono ancorata a un modo vecchio di pensare al bene pubblico e al ruolo del Comune”.

 

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