Quasi 3.000 soci siracusani in rivolta: “Banca Popolare Ragusa, azioni invendibili”

 Quasi 3.000  soci siracusani in rivolta: “Banca Popolare Ragusa, azioni invendibili”

Un nuovo caso di risparmio tradito investe anche Siracusa. Nella crisi della Banca Agricola Popolare di Ragusa sono infatti coinvolti anche 2.842 piccoli azionisti siracusani che hanno investito liquidazioni e risparmi di una vita nell’istituto bancario. Detengono il 14,69% delle azioni. Ma adesso non riescono a venderle. Al borsino delle Popolari (Hi-Mtf), dove gli scambi sono fermi per mancanza di acquisti, il titolo è crollato in pochi giorni da 117,40 euro a 83,50.
La banca non può più comprarli con fondi propri per precisa norma di regolamento. Ed i piccoli soci sono preoccupati. Dopo Ragusa, la provincia con il maggior numero di azionisti Bapr è proprio quella di Siracusa. E saranno in tanti, domani, a partecipare alla manifestazione di protesta, con tanto di gilet giallo, davanti alla sede centrale della banca. Ad agitare i loro pensieri, il paradosso: l’asserita solidità patrimoniale dell’istituto che però si scontra con la crisi di liquidità delle azioni. Intanto, raccontano, dal 2016 stanno subendo il blocco della liquidità delle azioni sottoscritte negli anni, in seguito alle decisioni del cda della banca.
“Il consiglio continua a valutare tutte le strade per ricondurre ad una condizione fisiologica gli scambi sulle proprie azioni, consapevole del fatto che le regole e le forze di mercato in questo percorso saranno preponderanti e non potranno in alcun modo essere manipolate”, spiega al Corriere della Sera il dg della Banca Agricola Popolare di Ragusa, Saverio Continella.
Il governo segue con attenzione. A Roma, al Mef, incontro dedicato alla vicenda. Il sottosegretario all’Economia, Alessio Villarosa, sta seguendo da vicino le evoluzioni.

 

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