Restyling del Talete, "progetto con dubbi e ombre": attacco del Comitato per l'abbattimento

 Restyling del Talete, "progetto con dubbi e ombre": attacco del Comitato per l'abbattimento

Il Comune di Siracusa vuole accelerare nell’annunciato restyling della facciata del parcheggio Talete. Il progetto prevede pannellature per coprire e alleggerire l’impatto visivo del grigio casermone, insieme al ricorso a piante e verde.
Ma in queste settimane, l’opinione pubblica ha iniziato a sposare idealmente la causa della demolizione (parziale o integrale) proposta dal Comitato di cui Giuseppe Implatini è il portavoce. “A spingere per questo progetto di land art è l’assessore Fabio Granata, lo stesso che solo cinque anni addietro aveva assunto una posizione opposta alla attuale, chiaramente a favore della demolizione dell’ecomostro, altro che mitigazione. Aveva anche firmato una petizione pubblica al riguardo”, ricorda.
Al di là della curiosità, Implatini torna a bocciare il progetto di restyling proposto. “Intervento assolutamente discutibile. Anzi, ad opinione dei più, anche esperti del settore, si tratterebbe di un’azione dispendiosa che potrebbe risultare peggiorativa dello stato di fatto”. Si torna allora a parlare della scelta del corten per i pannelli. “E’ un tipo di acciaio che come prima controindicazione avrebbe l’inadeguatezza ad essere usato nei pressi del mare. E poi ancora la scelta dei rampicanti, che altro non possono fare che aumentarne l’impatto visivo, insomma una bella trovata al costo di 56.993 euro dei cittadini, che potrebbe costituire la tomba definitiva della splendida marinella, sepolta da tonnellate di cemento da oltre 25 anni”.
Il Comitato per l’abbattimento del Talete non nasconde la propria sorpresa per l’assoluto silenzio del sindaco di Siracusa, Francesco Italia, sulla vicenda. “Sembra rimanere defilato, come se non si rendesse conto di quello che stia avvenendo; una totale mancanza di ascolto della cittadinanza, una sorta di muro contro muro insensato. Abbiamo chiesto un incontro, ma ancora nessuna risposta”.
Poi spazio ai dubbi ed agli interrogativi. “Ma se si tratta di porre a dimora un certo numero di rampicanti o altri vegetali, non potrebbe occuparsene l’assessorato al verde pubblico, magari con l’aiuto di qualche sponsor e a costo quasi zero? Non ci sono forse già dei grandi vasi in cemento sopra la copertura a capannone oggetto della singolare sperimentazione in questione? Vi è necessità di dare incarichi esterni, con aggravio economico e con quali risultati su un’opera malmessa per aspetti molto più seri che quelli estetici?”, sono gli interrogativi che pone pubblicamente il Comitato per l’abbattimento del Talete.
Implatini invita piuttosto l’amministrazione comunale ad ascoltare la città ed impegnarsi “per restituire il lungomare di Levante, non insistendo nella spesa di altro denaro pubblico, creando i presupposti per non poterlo demolire domani; spese recenti che costituirebbero, queste sì, possibile danno erariale”.
Ma i dubbi del Comitato di Implatini coinvolgono in pieno anche il progetto di land art promosso dal Comune. “Leggo che sarebbe ‘pervenuto’ all’amministrazione. Ingenuamente mi domanda che significa pervenuto? Lo hanno inviato spontaneamente? Per caso? In ogni caso, Palazzo Vermexio ha comunicato di aver proceduto ad assegnazione diretta, per una cifra di poco inferiore al tetto massimo consentito ovvero 56.993 euro. Tutto legale ovviamente, ma vista la reazione della città, si può considerare opportuno?”

 

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