Riserva Ciane-Saline, prove di tavolo tecnico. Giansiracusa: “Si andrà per priorità”
“Un primo passo importante verso la costituzione del tavolo tecnico temporaneo che affiancherà il Libero Consorzio Comunale nell’individuazione delle priorità per la gestione della riserva Ciane Saline”.
Il presidente dell’ex Provincia, Michelangelo Giansiracusa si mostra ottimista ma mette anche dei puntini sulle “i” dopo la riunione di ieri, alla quale hanno preso parte numerosi rappresentanti di associazioni interessate alla tutela dell’area ed alla ricerca e proposta di soluzioni definitive per la sua valorizzazione e fruibilità.
Ad affiancare Giansiracusa nella conduzione dell’incontro c ‘era anche il presidente della commissione Territorio e Ambiente dell’Ars, Giuseppe Carta mentre, in collegamento, in rappresentanza del Comune di Siracusa, il vicesindaco, Edy Bandiera.
Giansiracusa mette però subito in chiaro un aspetto. “Quando dico che dobbiamo muoverci secondo
priorità- spiega il presidente del Libero Consorzio Comunale- intendo dire che non è possibile fare tutto subito”. Nei mesi scorsi, attraverso un emendamento del deputato regionale Carlo Gilistro, sono arrivati circa 200 mila euro destinati alla riserva, per gli interventi più urgenti: pulizia e messa in sicurezza della strada di accesso al boschetto del Ciane e al sentiero ciclopedonale verso la fonte, riqualificazione delle staccionate e delle ringhiere, il ripristino dell’area pic-nic per scuole e famiglie, la sistemazione dell’area della diga e una nuova cartellonistica informativa dedicata alla flora, alla fauna e alla storia del luogo.
In merito alle presunte violazioni di regola all’interno della riserva manteniamo massima cautela perché gli organi inquirenti stanno proseguendo la propria attività. Il punto è migliorare le condizioni di fruizione della riserva con soluzioni immediate”. Per il futuro, tra i temi posti figura quello della qualità delle acque e della possibilità che il fiume torni ad essere navigato”. Chiara la necessità di risorse economiche. Il tentativo dovrebbe essere quello di drenarle con una risoluzione parlamentare all’Ars. Si affronterà successivamente il tema della governance. Tra le ipotesi avanzate, anche quella che parla di una gestione mista.














