Sanità. L’invito di Gianni a Vinciullo: “ecco come ottenere oggi il Dea di II livello”

 Sanità. L’invito di Gianni a Vinciullo: “ecco come ottenere oggi il Dea di II livello”

Si terrà nel pomeriggio a Palermo l’incontro tra l’assessore regionale alla salute, Razza, e gli esponenti del centrodestra siracusano che, nei giorni scorsi, hanno portato sin sotto l’assessorato la loro protesta per una migliore offerta sanitaria a Siracusa. Nuovo ospedale e qualifica di Dea di II livello i temi sul tavolo ma non sono gli unici. In ballo, ad esempio, c’è l’ospedale di Lentini per il quale viene chiesta la qualifica di Dea di I livello e rimane ancora aperto il caso del Pronto Soccorso di Noto, da riaprire prima possibile.
Al tavolo siederanno Stefania Prestigiacomo, Enzo Vinciullo, Bruno Alicata. Ci sarà anche il direttore generale dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra.
Prova a ricucire le distante tra le parti in causa l’ex parlamentare Pippo Gianni, che per il nuovo ospedale di Siracusa propone una soluzione in grado di far uscire dall’impasse legata alla qualifica di Dea di II Livello. “Si utilizzino i 20 milioni di euro in più, stanziati per la costruzione della struttura sanitaria, per dotare oggi l’Umberto I di tutti i reparti chiusi o mancanti, così da ottenere subito la qualifica di Dea di II livello. Senza dover attendere l’avvenuta costruzione del nuovo ospedale”. I reparti da andare ad aprire all’Umberto I sarebbero chirurgia pediatrica, rianimazione pediatrica, chirurgia toracica, broncoscopia interventistica e radiologia interventistica. O almeno alcuni di questi. Sin qui la proposta che il sindaco di Priolo ha “consegnato” anche a chi presenzierà all’incontro.
Ma questa idea non convince, ad esempio, Enzo Vinciullo. Già nelle settimane scorse, a proposito di nuovi reparti per Siracusa, aveva richiamato il decreto di adeguamento della rete ospedaliera pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione l’8 febbraio. A proposito di chirurgia toracica si legge: “con D.A. 629/2017 erano state programmate due strutture complesse in esubero rispetto agli standards da D.M. 70/2015. Il presente provvedimento ha previsto la rifunzionalizzazione di una di queste strutture. L’eventuale ulteriore rifunzionalizzazione sarà valutata nell’ambito dell’attività di monitoraggio previsto per i volumi e gli esiti”. Quindi è stato disposto il “taglio” di una delle due strutture complesse. Sarebbe difficile allora immaginare una nuova apertura a Siracusa.
Quanto a chirurgia pediatrica si legge: “al fine di garantire una copertura assistenziale omogenea su tutto il territorio regionale sono state individuate 4 strutture complesse rispetto alle 3 disponibili, per la quale si chiede il mantenimento in deroga. Tale progettualità è motivata dalla necessità contenere la mobilità extra-regione di pazienti pediatrici, con contestuale riduzione degli oneri a carico della Regione, nonché di garantire l’assistenza in emergenza-urgenza nel rispetto dei tempi previsti dalla reti tempo-dipendenti”. In un comunicato dello scorso febbraio, proprio Vinciullo chiudeva sarcastico: “non si può promettere ciò che la legge vieta, così come puerile appare la proposta di far diventare l’ospedale di Siracusa di II livello non appena vi saranno le condizioni”.

 

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