Se il caffè diventa un piccolo…lusso: aumenti record a Siracusa e Messina

Negli ultimi tre anni il costo di una tazzina di caffè al bar è aumentato di circa il 15% a livello nazionale e la tendenza non pare voglia arrestarsi. Complici l’inflazione, il caro materie prime e l’adeguamento dei listini, il classico espresso al bar rischia di diventare un piccolo lusso quotidiano. A fornire un quadro della situazione è la piattaforma Withub, che ha elaborato i dati del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) in due mappe interattive (pubblicate dal Corriere della Sera), suddividendo le province italiane in base ai prezzi medi di caffè ed espresso.
Tra tutte, spiccano i casi di Siracusa e Messina che nel 2025 registrano i maggiori aumenti annuali del prezzo del caffè. A Siracusa, il costo medio di una tazzina è passato da 1,02 euro nel 2024 a 1,14 euro, segnando un rincaro del 12%. Lo stesso incremento si osserva a Messina, dove si è passati da 0,95 euro a 1,06 euro. Si tratta delle variazioni più elevate tra tutte le province italiane monitorate.
Ma in cima alla classifica per prezzo assoluto figura Benevento, con una media di 1,49 euro a tazzina. Nonostante questo, è anche l’unica provincia a far registrare un calo, seppur minimo (-1%) rispetto all’anno precedente. Seguono Bolzano, dove il caffè costa in media 1,45 euro (+7% su base annua) e Parma e Ferrara, entrambe con un prezzo medio di 1,41 euro, ma con aumenti più contenuti: +3% e +9% rispettivamente.
Il confronto tra le diverse aree del Paese mette in luce non solo un generale aumento dei prezzi, ma anche profonde differenze territoriali. Se al Nord i rincari sono più graduali, in alcune zone del Sud — in particolare in Sicilia — il costo del caffè cresce a un ritmo ben più sostenuto, facendo presagire un futuro in cui il rito dell’espresso potrebbe diventare sempre meno economico per molte famiglie.