Servizio idrico, soccorso istruttorio per l’unica offerta in gara. Salgono a due i ricorsi al Cga

 Servizio idrico, soccorso istruttorio per l’unica offerta in gara. Salgono a due i ricorsi al Cga

Nel futuro prossimo della gestione del servizio idrico integrato in provincia di Siracusa c’è una nuova società mista pubblico-privata. Per trent’anni si occuperà di gestione, manutenzione e sviluppo delle reti idrica e fognaria dell’intero territorio provinciale. Una vicenda da 1,3 miliardi di euro circa.
Alla procedura per la selezione del socio privato, come è noto, ha partecipato un solo operatore economico: il costituendo raggruppamento temporaneo di imprese tra Acea Molise srl e Cogen spa. Nell’esame dell’offerta inviata, però, è emerso un piccolo intoppo. Durante la seduta di gara dello scorso 11 aprile, a Palermo, al quarto piano dell’assessorato regionale all’Economia, la commissione giudicatrice ha notato come il certificato camerale della società mandataria Acea Molise riporti come scadenza societaria la data del 31 dicembre 2050. Un termine non coincidente con la concessione trentennale oggetto della procedura (31 dicembre 2054). Per questo motivo, è stato richiesto un chiarimento, atteso entro il 22 aprile. Un intoppo che non dovrebbe comunque comportare particolari problemi, risolvibile con la pratica del soccorso istruttorio. Il 23 aprile fissata nuova seduta di gara.
Acea Molise è società del gruppo nazionale Acea e gestisce il servizio idrico nella piccola Termoli (CB), cittadina di poco meno di 35mila abitanti. Cogen ha invece sede a Catania ed è socio costruttore di AcquaEnna. Il bilancio delle due società viaggia attorno ai 7 milioni di euro/anni. Per fornire un parametro, la sola Siam – società che gestisce il servizio idrico integrato nel capoluogo aretuseo – viaggia su un bilancio da 20 milioni di euro.
Resta intanto aperto il fronte dei ricorsi alla giustizia amministrativa. E’ vero che il Tar ha rigettato quelli presentati da Suez e Ireti, mentre ha giudicato tardivo quello della Dam. Ma la Ireti si è appellata al Cga e si attende la fissazione della data di udienza; ed anche Dam nelle prossime settimane farà lo stesso. Prudenza, in questo caso, avrebbe forse consigliato di attendere una schiarita sul fronte della giustizia amministrativa prima di procedere con la selezione del socio privato, non foss’altro che per limitare il rischio di ritrovarsi poi esposti a richieste di risarcimento milionarie.
A giustificare una certa premura sarebbe la scadenza dettata dal Pnrr per l’accesso ai finanziamenti, ovvero il 2026. Ma la situazione tra le regioni italiane è così frastagliata al momento che per l’omogeneità richiesta per i fondi del Piano di Ripresa e Resilienza bisognerà comunque aspettare le province ritardatarie. E quelle particolarmente attardate oggi sembrano essere quelle di Messina (gara da 2,4 miliardi andata deserta), Trapani e Benevento giusto per citarne alcune.

foto archivio

 

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