Siracusa. Aggressione al Pronto Soccorso: “mi ha offeso”, il paziente denuncia il medico

 Siracusa. Aggressione al Pronto Soccorso: “mi ha offeso”, il paziente denuncia il medico

Ha 25 anni e non ci sta a passare per uno che da facilmente in escandescenza ed aggredisce la gente. Suo malgrado è stato protagonista di un recente fatto di cronaca, avvenuto il pomeriggio del 4 febbraio al Pronto Soccorso dell’Umberto I di Siracusa. Una escalation di tensione, culminata in una colluttazione con personale medico e conclusa con la denuncia per aggressione sporta dai sanitari del reparto di prima emergenza.
Ma anche il 25enne ha sporto querela, raccontando la sua versione dei fatti. “Mi sono recato al Pronto Soccorso poco prima delle 13 perchè mi ero ferito accidentalmente mentre chiudevo il cofano della mia macchina”, spiega nella sua denuncia.
Dalla tempia sinistra, poco sopra l’occhio, grondava sangue. Indisponibili mezzi del 118 per un un trasporto non di emergenza, ha allora raggiunto l’ospedale con la sua auto. “Mi sono fatto registrare e mi è stato detto di aspettare. Dopo qualche minuto mi sono permesso di chiedere della garza per tamponare la ferita che continuava a sanguinare copiosamente, tanto da avermi inzuppato il maglione e la maglietta sottostante. Per tutta risposta mi sono sentito dire che non potevano darmi nulla e che dovevo aspettare. L’attesa si prolungava – prosegue nel suo racconto – tanto che intorno alle 14.00 sono tornato a chiedere assistenza. A qual punto, anche con l’aiuto di tutte le persone presenti in sala d’attesa, mi hanno fatto accomodare all’interno del Pronto Soccorso ma solo per farmi stare nell’ultima sala in fondo a sinistra, in attesa di ricevere assistenza”.
L’attesa per la visita si sarebbe prolungata per altri 90 minuti, sostiene il ragazzo. Poi, finalmente, il cenno di un infermiere e l’invito a prepararsi. A quel punto – è scritto nella denuncia presentata alla Polizia – si sente apostrofare in dialetto da un medico: “vieni qua cretino che ti cucio (suturo, ndr)”. E’ un attimo, gli animi si accendono. “Ho chiesto se si riferiva a me. Mi ha detto di si ed a quel punto la pazienza, anche se in errore, veniva meno”, ammette. Ed è iniziata la colluttazione. “Prima verbale e poi con una mia spinta. Ho ricevuto un calcio, altre persone sono intervenute per sedare gli animi ed a quel punto, inavvertitamente, cercando di divincolarmi, ho forse procurato la lussazione di cui si è parlato sui giornali ad un secondo medico, ma non ho riscontro”.
Tutto è stato esposto alla Polizia intervenuta sul posto. “La mia ferita era ancora aperta eppure alle 15.10 era stato già certificato che il medico aveva una spalla lussata. Ironicamente potrei dire che si era trovato subito il tempo e la possibilità di curare e visitare, con appositi esami, il dottore mentre decine di utenti erano in fila, in sala di attesa. Diverse persone hanno assistito a quanto accaduto ed in parte hanno testimoniato”. Solo alle 16.50 sarebbe stata saturata la ferita del 25enne.
“Mi hanno detto che sono stato sfortunato perché era in corso il cambio di turno per cui dovevano eseguirsi le consegne ed in conseguenza i medici ed i paramedici era impegnati in questa operazione – racconta ancora, sfogandosi – per questo molti avevano scelto di recarsi ad Avola”.
Il personale del pronto soccorso aveva deciso di dare vita ad un sit-in di solidarietà per i colleghi aggrediti, poi rinviato a causa del maltempo di ieri. “Credo che il sit-in dovrebbero farlo i cittadini per chiedere un Pronto Soccorso degno di questo nome, con operatori che abbiamo in cuore ed in mente il loro compito e ruolo”, chiosa invece il 25enne.

 

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