Siracusa. Aggressione omofoba, la denuncia: “io, insultata per il mio aspetto”

 Siracusa. Aggressione omofoba, la denuncia: “io, insultata per il mio aspetto”

Prima risatine di scherno, poi gli insulti che presto sono diventati una vera e propria aggressione verbale. Vittima dell’aggressione omofoba una giovane ragazza siracusana, socia dell’associazione Stonewall GLBT. I fatti, denunciati in Questura, sono avvenuti tra via Catania e via Malta, nella serata di martedì scorso.
“Forse il mio aspetto o il mio modo di vestire un pò mascolino lo ha indotto a pensare che fossi un ragazzo gay”, racconta la ventenne. “Cercando di mantenere tutta la mia freddezza, gli ho chiesto il motivo di quei terribili e violenti insulti, cercando di farlo ragionare ma l’uomo, che non conoscevo, per tutta risposta continuava ad urlarmi di tutto e poi ad un certo punto si è tolto la giacca preparandosi a picchiarmi. Botte che per fortuna ho evitato grazie all’intervento della fidanzata dell’uomo. Tutto sembrava finito lì – continua a raccontare – ma pochi minuti, dopo mentre percorrevo a piedi via Malta, ho sentito il rumore di un’auto che accelerava e quasi provava ad investirmi, bloccandosi al centro della strada. Era ancora quell’uomo che prima ha continuato ad insultarmi pesantemente e successivamente scendendo dall’auto, alla mia mancata reazione, si è nuovamente tolto la giacca minacciando stavolta di farmela pagare sul serio. A quel punto è intervenuta nuovamente la fidanzata dello sconosciuto, invitandolo a lasciar perdere”.
La denuncia è stata sporta a distanza di tempo. “Ho riflettuto. Volevo minimizzare la cosa. Poi ho deciso di denunciare tutto perché penso che nessuno dovrebbe subire quello che ho subito io. Le parole spesso feriscono molto più di schiaffi e pugni. Non è la prima volta che mi insultano ma per fortuna cerco sempre di mantenere la calma e non rispondere alle offese. Da quella sera però non posso fare a meno di pensare che se al mio posto si fosse trovata una ragazzina o un ragazzino con meno esperienza chissà come sarebbe finita…”.
Interrogativi raccolti e condivisi dall’associazione Stonewall di la ragazza è socia e volontaria. “Siamo sgomenti ed arrabbiati per quanto accaduto – dichiara Tiziana Biondi vice presidente di Stonewall -tanto più che l’aggressione, per fortuna solo verbale, è avvenuta per futili motivi e con l’aggravante dell’omofobia. Ci è sembrato davvero assurdo e surreale, che ancora oggi si possa essere aggrediti solo perché si è scambiati per omosessuali o perché il proprio aspetto non riscontra il gradimento di qualcuno”.

 

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