Siracusa. Artigianato e Piccole Imprese, nuovo modello contrattuale: lo spiega Cna

 Siracusa. Artigianato e Piccole Imprese, nuovo modello contrattuale: lo spiega Cna

E’ una piccola ma importante rivoluzione nel mondo della rappresentanza e delle parti sociali. Per la prima volta, dopo tanti mesi di trattative serrate e confronto intenso, si vara una serie di testi finalizzati a definire nuove regole per i rapporti di lavoro all’interno delle imprese; a contrastare il fenomeno del dumping contrattuale, che penalizza le imprese rispettose dei diritti dei lavoratori e lede la libera concorrenza; a
riconoscere politicamente la rappresentanza, oltre che dell’artigianato, delle piccole imprese fino a 49 dipendenti, qualcosa come 2,9 milioni di imprese con oltre quattro milioni di dipendenti. A sancirlo gli accordi interconfederali sulle linee guida per la riforma degli assetti contrattuali e delle relazioni sindacali.
Hanno sottoscritto le intese, da un lato, i vertici delle organizzazioni maggiormente rappresentative dell’artigianato e delle piccole imprese e dall’altro i sindacati dei lavoratori.
Il merito dell’accordo e delle relative opportunità sarà presentato da CNA Siracusa Giovedì 12 Gennaio alle 19 presso la sala riunioni di via Trapani, alla presenza del presidente provinciale Antonino Finocchiaro, del segretario provinciale Pippo Gianninoto e del responsabile del dipartimento politiche sindacali di Cna Nazionale, Stefano Di Niola.
Nucleo delle linee guida è la convinzione che la ripresa del sistema produttivo italiano debba necessariamente passare per il rilancio della competitività. Per raggiungere tale obiettivo l’intesa attribuisce alle parti sociali un ruolo centrale, garantendo alle relazioni sindacali maggiore snellezza.
I contratti collettivi nazionali di lavoro passano da nove a quattro: si riferiscono alle macro aree manifatturiero, servizi, edilizia e autotrasporto. I livelli di contrattazione rimangono due, inscindibili tra di loro: il nazionale, che garantisce trattamenti economici e normativi comuni; il territoriale/aziendale, che può modificare parzialmente anche quanto previsto a livello nazionale, per rispondere in maniera più efficace alle esigenze di imprese e lavoratori.
L’accordo rafforza il sistema della bilateralità su materie quali ammortizzatori sociali, formazione continua, welfare e sanità integrativa, salute e sicurezza.
Per quanto riguarda la rappresentanza, per la prima volta nel comparto, sarà sottoscritta un’intesa per misurare la rappresentatività e confermare il peso della rappresentanza ai sindacati di settore. I firmatari si riconoscono reciprocamente, nell’ambito delle imprese del comparto e dei loro lavoratori, quali soggetti maggiormente rappresentativi.
L’accordo sulla detassazione è finalizzato a potenziare gli elementi utili a incrementare la produttività, riconoscendo una minore incidenza della tassazione a carico dei lavoratori sulle somme percepite a titolo di premio. Avviata in modo strutturale e con logica innovativa a partire dal 2016, rafforzata dalla Legge di Bilancio 2017, la detassazione si inserisce nella strategia complessiva del Jobs Act, una riforma che sta
completamente cambiando il mercato del lavoro.

 

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