Siracusa. Avvelenamento dei cani a Serramendola, il sindaco sporge denuncia

 Siracusa. Avvelenamento dei cani a Serramendola, il sindaco sporge denuncia

“Abbiamo sporto denuncia e stiamo cercando di trovare una soluzione per reperire fondi da destinare all’Ufficio competente”. Il sindaco, Giancarlo Garozzo, prova così ad affrontare il problema dei cani randagi, ma non solo. E lo fa dopo l’avvelenamento di oltre 10 cani di quartiere a cui Laura Merlino, presidente dell’associazione Oipa, aveva dato rifugio insieme ai volontari in un grande terreno di contrada Serramendola, in zona Tivoli. “Ho avuto diverse segnalazioni – prosegue il primo cittadino – inerenti alla presenza di cani in diverse zone, soprattutto periferiche, della città. Il più delle volte si tratta anche di cani di proprietà di alcuni residenti di abitazione che magari li lasciano liberi di circolare. E così questi cani si alleano con i randagi o con quelli di quartiere. Per questo ho chiesto ai Vigili Urbani di effettuare dei controlli per arginare il problema”.
Un problema che necessità di iniziative incisive e sui interviene Michele Di Mare, ex accalappiacani di una protezione animale che afferma: “La situazione necessiterebbe di un servizio di accalappiacani e della presenza di rifugi adeguati. Di luoghi insomma in cui cani possano essere accuditi e magari adottati, oltre che lasciati per esempio per periodi brevi da parte di famiglie che momentaneamente non possono occuparsi di loro. E questo contribuirebbe senz’altro ad arginare il problema del randagismo”.

 

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