Siracusa. "Caccia alle streghe dentro l'Asp, punizioni incongruenti": i sindacati contro i vertici

 Siracusa. "Caccia alle streghe dentro l'Asp, punizioni incongruenti": i sindacati contro i vertici

Dirigenti sanitari “puniti” con sospensione dal servizio senza stipendio per difficoltà nella gestione sul territorio della risposta all’emergenza covid. I sindacati partono all’attacco dell’Asp e, in una nota congiunta, parlano di una “caccia alle streghe”. Non sono mancati “i problemi in tutte le Aziende Sanitarie siciliane” argomentano, ma “in nessuna però, per quello che ci risulta, eventuali imprecisioni nella risposta all’emergenza che possono esserci state, hanno avuto contestazione attraverso provvedimenti disciplinari a carico di medici o altro personale che si è trovato in prima linea a rispondere ad un avvenimento, almeno nei primi mesi, del tutto sconosciuto. Solo nell’Asp di Siracusa si è assistito ad una vera caccia alle streghe, ad una ricerca del capro espiatorio che rivela una indubbia assenza di serenità di giudizi”.
Questa l’accusa che parte dalle principali sigle di categoria, secondo cui l’intera direzione aziendale dovrebbe risultare almeno “corresponsabile nella gestione dell’emergenza e delle relative conseguenze”. I sindacati, insomma, puntano al vertice con le loro valutazioni. E parlano di provvedimenti incongrui di fronte ad una emergenza ed esprimono solidarietà ai dirigenti medici sospesi, alcuni persino per diversi mesi.
In attesa di una eventuale replica, “pizzicano” il nuovo management dell’Asp di Siracusa ed indirettamente il neo direttore sanitario Madonia, arrivato dalla Azienda Sanitaria di Enna: “ha avuto un numero di contagiati rispetto alla popolazione provinciale di gran lunga superiore alla media regionale”, scrivono con uno sguardo ai numeri della pandemia ed alle “difficoltà di gestione” diffuse oltre Siracusa.
Intanto, l’Asp replica sul caso dell’ex primario del pronto soccorso dell’Umberto I, il dottore Carlo Candiano. “In ordine al suo trasferimento temporaneo, si comunica che il giudice del Lavoro del Tribunale di Siracusa ha statuito che, nel disporre il trasferimento temporaneo, la direzione dell’Asp di Siracusa non ha posto in essere alcuna condotta antisindacale”. Il giudice ha riconosciuto che il trasferimento dal nosocomio del capoluogo a quello di Avola era stato effettuato “in via temporanea esclusivamente per esigenze epidemiologiche, considerate la situazione di criticità del momento nel Pronto soccorso dell’ospedale Umberto I per l’emergenza covid-19. Peraltro – si legge nella nota dell’Asp di Siracusa – risulta agli atti che il dottore Candiano non ha manifestato espressa contrarietà a tale trasferimento avendo, per converso, dimostrato gratitudine per l’opportunità che gli era stata fornita”. Superata la fase emergenziale al Pronto soccorso di Siracusa, è stato disposto il reintegro del dottore Candiano nel suo originario posto di lavoro, “con effetto immediato”.

 

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