Siracusa. Ciclabili, quello che la politica non dice: nel 2019 le avevano approvate tutti

 Siracusa. Ciclabili, quello che la politica non dice: nel 2019 le avevano approvate tutti

Da giorni le bike lanes disegnate sulle strade del capoluogo sono al centro di infuocate polemiche. La bocciatura sui social è netta ed in particolare il tratto di viale Teracati è divenuto una sorta di pietra dello scandalo. Le corsie ciclabili di emergenza, insomma, non piacciono. Le principali opposizioni riguardano la mancanza di sicurezza, lo stato generale delle strade siracusane e l’avere creato elementi di ulteriore strozzatura per una mobilità asfittica. La replica, affidata all’assessore Maura Fontana nel silenzio assoluto del resto dell’amministrazione, richiama il rispetto di tutte le nuove norme recentemente introdotte a livello nazionale e si sofferma sulla finalità di simili interventi: ridurre il numero delle auto in circolazione, favorendo la mobilità dolce (bici).
Nella bolgia delle critiche feroci, rimbalza spesso un interrogativo: “chi è il genio che ha inventato queste cose a Siracusa?”. Nel cercare la risposta, chi avesse tempo e volontà, scoprirebbe che l’idea di una rete ciclabile urbana, con tracciato simile, risale almeno al 2017. Il Comune di Siracusa iniziò a pensare a delle piste ciclabili urbane a cui affidare “un ruolo regolatore del traffico”. L’idea di partenza era quella di connettere la ciclabile esistente lungo la costa con la città, attraverso altri tracciati riservati alle bici e ritagliati sulle strade esistenti. Venne così ideata e progettata una rete ciclabile (compreso il vituperato tratto di viale Teracati). Quella rete ciclabile, incluso viale Teracati, è stata approvata dal Consiglio comunale di Siracusa nel maggio del 2019, quando venne dato il via libera al Pums ed al Pgtu, sigle che stanno per Piano Urbano della Mobilità Sostenibile e Piano Generale del Traffico Urbano. Per farla breve, i consiglieri comunali – che rappresentano i cittadini siracusani – hanno detto “si” in quella occasione (anche) alla rete ciclabile su strada (incluso viale Teracati).
Per dovere di cronaca, la rete inserita nel Pums è leggermente diversa dal tracciato adesso in realizzazione e con altre caratteristiche. Non a caso avrebbe comportato un costo di quasi 3 milioni di euro. Ma ciò non toglie che già nel 2019 (e nella previsione del 2017) la politica siracusana di ogni schieramento avesse chiaramente indicato la linea da seguire: ciclabili sulle strade del capoluogo. Spostando gli stalli di sosta e restringendo la carreggiata. Proprio come è accaduto.

A chi oggi rumoreggia per la ciclabile in viale Teracati, forse interesserà un altro dettaglio: il Consiglio comunale di Siracusa aveva approvato contestualmente la realizzazione di un tracciato per le bici su viale Paolo Orsi e via Agnello (la panoramica). Era un emendamento al Pums predisposto dalla IV Commissione consiliare, dopo una seduta aperta alle proposte dei cittadini tenutasi all’Urban Center. L’emendamento venne approvato con 21 voti favorevoli, 2 astenuti e 3 contrari. Al momento non è inserita nella rete ciclabile in realizzazione.
C’è poi l’idea progettuale, anche questa approvata a larga maggioranza, di una pista ciclabile dal porto turistico a Fontane Bianche. L’elevato costo (oltre 10 milioni) ne rende per ora impossibile la fattibilità.
E curiosando nel Pums, balenano sotto gli occhi di un curioso lettore piani e progetti di parcheggi scambiatori e park way per la viabilità sud-nord del capoluogo. Tutto approvato, tutto difficilmente realizzato negli anni che verranno. Ma una progettualità che non mira a nulla di concreto, o quasi, quasi non fa rumore davanti alle piccole ma “moleste” ciclabili.

 

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