Siracusa. Coronavirus, la richiesta del M5s: "rivedere piano dell'emergenza Asp"

 Siracusa. Coronavirus, la richiesta del M5s: "rivedere piano dell'emergenza Asp"

Bene l’arrivo di un covid-team per l’ospedale di Siracusa, ma “va rivisto il Piano Aziendale per l’emergenza redatto lo scorso 16 marzo dall’Asp, insieme alla gestione dell’utilizzo dei dispositivi di sicurezza nei reparti e l’utilizzo dei tamponi”.
A chiederlo sono i parlamentati Paolo Ficara e Filippo Scerra, insieme al deputato regionale Stefano Zito (M5s). “Fino ad ora siamo riusciti a tenere sotto controllo la diffusione del contagio, grazie alle pronte misure restrittive del governo. E grazie anche alla responsabilità dimostrata da tanti cittadini e dal lavoro di tutte le forze dell’ordine. La popolazione è allarmata non solo dal virus ma anche da alcune scelte gestionali che appaiono passaggi a vuoto che né i cittadini né, soprattutto, il personale sanitario possono più permettersi”, dicono ancora i tre esponenti pentastellati. “Non sappiamo se l’invio del Covid-Team da parte dell’assessorato regionale sia un velato ‘commissariamento’ della direzione dell’Asp di Siracusa, ma ci appelliamo al Direttore generale e al Direttore sanitario affinché mostrino concretamente presenza, con atti di indirizzo e di tutela di sanitari e pazienti, anche attraverso una rivalutazione dei percorsi seguiti fin qui affinché si riporti la necessaria serenità tra gli operatori”, dicono con forza Ficara, Scerra e Zito.
“Bisogna essere pronti qualora si verifichino scenari pesanti. Ulteriori passaggi a vuoto non possono essere più tollerati. Fermo restando che le difficoltà di oggi sono anche il risultato di almeno 20 anni di politiche scellerate nei confronti del Sistema Sanitario Nazionale, anche nella nostra provincia, e su questo basterebbe ricordare i tanti anni persi per individuare l’area del nuovo ospedale o il grande squilibrio a favore della sanità privata. Adesso però è il tempo di unire le forze e fronteggiare l’emergenza, poi verrà il tempo dell’analisi dei fatti e della ricerca delle responsabilità”, concludono Ficara, Scerra e Zito.

 

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