Siracusa. Dopo il Cga: quando rilancio fa rima con rimpasto

 Siracusa. Dopo il Cga: quando rilancio fa rima con rimpasto

Senza più la spada di Damocle di un giudizio sospeso, l’amministrazione Italia può ora muoversi nel pieno dei suo poteri. Via quella condizione frenante e, al tempo stesso, via quell’alibi.
Non è un caso se le forze politiche alleate del sindaco di Siracusa tornano a chiedere – chi sottotraccia, chi apertamente – un cambio di passo invocato a più riprese anche in passato. Ma che, effettivamente, da dicembre ad oggi non si è potuto o voluto tradurre in azioni concrete proprio per via dell’attesa del giudizio del Cga. Tolto quel senso di precarietà, ora la giunta può e deve rilanciarsi. Magari guidando ed agevolando la necessaria ripresa economica e sociale del capoluogo postl lockdown.
Una delle prime azioni sarà un inevitabile rimpasto. Almeno due cambi in giunta. Erano nella mente del primo cittadino già da mesi, serviva però scrivere prima la parola fine sul lungo caso del ricorso elettorale.
Ora si può. E sarà fatto. Questione di tempo, poco tempo. Giorno, al massimo. Giusto un paio di consultazioni tra forze politiche alleate e poi si procederà con le aggiustate alla squadra di governo cittadino.
Tutti da valutare i rapporti con Italia Viva che però mira a mantenere la doppia rappresentanza in giunta (Furnari, Burti). Nel gioco di forze c’è da valutare anche il “peso” elettoral-rappresentativo dei singoli assessori, cosa che potrebbe lasciare immaginare delle sorprese. Indiscrezioni. El

 

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