Siracusa. "Dipendente dell'Ufficio elettorale morto per mesotelioma", la famiglia e l'Ona trascinano il Comune in tribunale

 Siracusa. "Dipendente dell'Ufficio elettorale morto per mesotelioma", la famiglia e l'Ona trascinano il Comune in tribunale

Michelangelo Blanco è stato dirigente dell’ufficio elettorale del Comune di Siracusa. E’ morto a luglio dello scorso anno dopo una battaglia lunga un anno contro il mesotelioma pleurico, malattia connessa all’esposizione all’amianto. Oggi la famiglia, con l’Osservatorio Nazionale Amianto, chiede al Comune di risarcire i danni ai figli della vittima. “Nei prossimi giorni- annuncia Ezio Bonanni, presidente dell’osservatorio- fatti e circostanze saranno posti a conoscenza dell’autorità giudiziaria, per verificare le responsabilità”. Per Calogero Vicario, coordinatore Ona Sicilia, anche il presidente della Regione, Rosario Crocetta, dovrebbe fare la sua parte, emanando provvedimenti che possano tutelare i lavoratori, altrimenti “obbligati a intraprendere azioni legali.  Siamo stanchi di veder morire lavoratori e familiari. Non è giusto morire a causa del proprio lavoro”. Michelangelo Blanco ha lavorato al Comune per 42 anni, in una struttura contenente amianto. La figlia, Tiziana Blanco dichiara di non riuscire a darsi pace. “Io e mio fratello-racconta-  una volta diagnosticata la malattia di mio padre, mesotelioma pleurico, siamo andati alla ricerca della causa. Non è stato difficile intuire che si trattasse del luogo di lavoro. Siamo tornati li e abbiamo visto dagli uffici del primo piano i tetti dei 2 corridoi staccati dal resto. Abbiamo notato la copertura del tetto in eternit,  neanche in buone condizioni.Gli stessi dipendenti che sono ancora lì in servizio mi hanno detto che molto spesso quando piove ci sono delle infiltrazioni di acqua, e non devo certo dirvelo io quanto questo sia pericoloso. Adesso che ci penso ricordo bene che anche in passato quando andavo a trovare mio padre in ufficio c’erano queste bacinelle a terra proprio per raccogliere l’acqua piovana. Non avrei mai immaginato che tutti questi fossero dei segnali che, magari, se interpretati da subito correttamente avrebbero dato più chance a mio padre”. I primi sintomi della malattia sarebbero comparsi nel 2011. “Quello che sembrava un semplice affanno con versamento pleurico-prosegue la figlia-  si è scoperto essere, nel 2015, un mesotelioma pleurico. Inutile cercare di descrivere lo stato d’animo di tutti. Mio padre, un uomo di grande cultura, si è subito documentato ed ha cominciato a fare ricerche sulla malattia, scoprendo subito che purtroppo non aveva alcuna speranza di guarigione. Gli ultimi mesi sono stati terribili per lui ma anche per noi”.

 

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