Siracusa. Ex Gargallo, il pericolo per la pubblica incolumità più caro: milioni di euro spesi senza un perchè

 Siracusa. Ex Gargallo, il pericolo per la pubblica incolumità più caro: milioni di euro spesi senza un perchè

Il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, è stato nominato custode giudiziario della ex sede del liceo Gargallo, in Ortigia. Dovrà assicurare il rispetto del divieto di accesso, dopo i sigilli apposti dai carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio culturale. Lo storico edificio è a rischio crollo dopo lavori infiniti che hanno solo alimentato altri lavori.
Il sequestro è la prima mossa della Procura che adesso potrebbe iniziare ad individuare eventuali e precise responsabilità. Fabio Granata, primo firmatario dell’esposto da cui è partita l’inchiesta, punta l’indice anche contro la Soprintendenza ai Beni Culturali. “Io abito in Ortigia e se da privato mi permetto di fare meno di un quarto di quello che è stato fatto al Gargallo mi ritrovo con tutto subito bloccato. Perchè nessuno si è accorto dello scempio che stava avvenendo?”, si domanda al telefono su FM Italia.
E’ da capire, poi, come lavori iniziati per “manutenzione ordinaria e straordinaria e rifacimento dell’impianto elettrico” abbiano portato l’edificio in uno stato di “grave deterioramento e abbandono, nonostante i vari progetti di recupero e consolidamento strutturale”, come scrivono i carabinieri nel loro rapporto. “I sopralluoghi effettuati – puntualizzano, inoltre – hanno permesso di rilevare consistenti danni alla struttura, interessata anche da parziali crolli: nell’aprile del 2016 vi è stato il crollo di una parte della volta del primo piano”. Al punto da essere divenuto un pericolo per la pubblica incolumità. Il più caro pericolo per la pubblica incolumità, costato ai siracusani milioni di euro.
L’edificio è di proprietà del Comune di Siracusa ma in quanto edificio scolastico era nell’uso della ex Provincia Regionale che ha coordinato e “seguito” le varie fasi dei sin qui infelici lavori.
Nel novembre del 2014 le nostre telecamere riuscirono ad entrare all’interno dell’edificio, in quella fase non interessato da alcun cantiere o lavori.

 

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