Siracusa. Garozzo dopo il servizio di "Striscia": "Il mio intervento tagliato. Messaggio incompleto"

 Siracusa. Garozzo dopo il servizio di "Striscia": "Il mio intervento tagliato. Messaggio incompleto"

Il sindaco, Giancarlo Garozzo non ci sta.Dopo la messa in onda del servizio realizzato dall’inviata di “Striscia la notizia”, Stefania Petyx sui gettoni di presenza ai consiglieri comunali, il primo cittadino fa le sue puntualizzazioni e parla di un montaggio nonfedele alle dichiarazioni rese durante l’intervista realizzata nella sala “verde” di palazzo Vermexio. “Quando ho saputo dell’arrivo di Striscia e della Petix -premette Garozzo- ho immediatamente pensato che fossero venuti a constatare che gli impegni assunti nei primissimi mesi del 2014, riguardanti le go bike ed i bus navetta, fossero effettivamente stati mantenuti come abbiamo fatto.Quando ho compreso che si trattava di altro ho comunque dato la mia disponibilità a rispondere, argomentando su ogni questione con assoluta sincerità e trasparenza. Dopo la messa in onda del servizio, mi spiace constatare che il montaggio non ha reso onore né ai contenuti delle mie risposte né alla chiarezza e completezza dell’informazione”. Quello che il sindaco dichiara di avere spiegato riguarderebbe due questioni differenti. “La prima, i rimborsi dei datori di lavoro, in cui la situazione siracusana dipende essenzialmente dalla legge regionale 30 del 2000. Un’anomalia siciliana che deve essere rivista-osserva il primo cittadino del capoluogo- come il Pd siciliano sostiene nella Riforma Baccei. La seconda riguarda i gettoni di presenza dei consiglieri. C’è un tetto massimo di 26 presenze mensili e ciò indipendentemente che si partecipi a 100 o 1000 riunioni di commissioni”. In altre parole, secondo quanto spiega Garozzo, “da un punto di vista economico la delibera oggetto di contestazione non ha prodotto alcun aggravio di costi per il Comune di Siracusa. Anche questo dato non è emerso e mi dispiace che su questa vicenda si cerchi di confondere le idee per fare emergere una tesi – conclude il primo cittadino- che punti solamente alla delegittimazione della politica e del consiglio comunale”.

 

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