Siracusa. Gli abusivi alla conquista di una Ortigia senza regole: chi deve farle rispettare?
A.a.a. regole cercasi. In particolare in Ortigia, divenuta terra di conquista di venditori ambulanti ormai sempre più spregiudicati. Due le immagini emblematiche che sollevano anche vari interrogativi sulla legalità diffusa.
Da una parte, la passeggiata che accompagna dalla villetta Aretusa alla fonte omonima: si è tramutata in un suk, con bancarelle improvvisate su cui sono esposti in vendita cappelli, occhiali, cinture, braccialetti e complementi per smartphone.
Dall’altra, gli ambulanti abusivi che “presidiano” l’ingresso della mostra egizia alla Galleria Montevergini. Non appena arrivano le scolaresche, creano una sorta di corridoio obbligato, in entrata ed in uscita, per tentare di vendere la chincaglieria ai bimbi in gita. Due volte spiacevole: per “l’aggressività” del tentativo di vendita e per avere come target piccoli studenti.
Una seria lotta all’abusivismo commerciale imperante deve cominciare da qui. Dall’imporre il rispetto di regole comuni, con ogni forza. A poco servono raid isolati con sequestri di merce e multe che mai saranno pagate. Il giorno dopo tutto torna come prima. Le operazioni spot sono fine a se stesse. Si usi veramente quella tolleranza zero spesso annunciata ma mai realmente perseguita. Uomini in borghese, presidio in divisa, collaborazione tra forze dell’ordine: si faccia qualunque cosa ma torni ordine e rispetto in Ortigia.