Siracusa. Imu al 9 per mille per gli immobili destinati ad attività produttive

 Siracusa. Imu al 9 per mille per gli immobili destinati ad attività produttive

Imu più bassa rispetto al 2013 per i proprietari di immobili destinati ad attività produttive. Lo ha deciso questa sera il consiglio comunale, dando il “via libera” alla proposta della giunta di fissare l’aliquota al 9 per mille e non al 10, 6. Prima del voto, l’assise cittadina ha approvato il necessario regolamento. Il mattinata, il consiglio comunale aveva affrontato,invece, il tema Tasi, l’imposta che sostituisce l’Imu sulla prima casa. Manca, adesso,  il “si” al  regolamento della Tari (la nuova Tares). Maggioranza e opposizione se ne occuperanno martedì prossimo (27 maggio), nel corso della seduta convocata per le 16.

Il nuovo regolamento Imu  è identico  a quello dello scorso anno, con la sola differenza del reddito  Isee più basso, da 17 mila a 15 mila euro, per accedere al diritto di comodato d’uso di un immobile da parte dei parenti diretti del proprietario (genitori o figli).  Scelta che dipenderebbe da precise disposizioni del Governo. Approvati alcuni emendamenti dell’opposizione, proposti da Cetty Vinci e Salvo Sorbello, che riguardano la riduzione a 400 euro, invece di 500, del limite minimo per accedere alle rateizzazioni; per gli importi superiori a 2.400 euro, la possibilità di rateizzare fino a 24 mesi; il diritto a mantenere la rateizzazione anche in caso di mancato rispetto di due scadenze, e non più di una sola; nel caso di avviso di accertamento che si somma ad altri, la possibilità di rateizzare l’intero importo.Respinti, invece, i due emendamenti presentati da Sorbello e Salvo Castagnino che prevedevano una riduzione delle aliquote Imu sulla seconda casa. Soddisfatto il presidente del consiglio comunale, Leone Sullo “per il senso di responsabilità mostrato dai consiglieri. Rispetto agli anni precedenti – afferma Sullo– le famiglie e le imprese saranno meno gravate dalle imposte sugli immobili. È un segnale importante in un momento di crisi perché si consente di mettere in circolazione maggiore liquidità finanziaria da destinare a consumi e investimenti”.

 

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